martedì 6 marzo 2012

oihcceps olla itnoccaR di Anna Oddo


oihcceps olla itnoccaR

di Anna Oddo


Anche se la lettura di questo tomo di Anna Oddo può risultare leggermente difficoltosa, vi assicuro che ne vale veramente la pena.
Una chicca a partire dalla prefazione, codificata con un codice segreto a tutt'oggi non ancora decifrato da nessun lettore, scritta dal Cav. Lav. Grand. Uff. Dott. Ing. Giorgio Sisisi di Sesese Conte di Sant'Antonio ben vent'anni prima che Anna Oddo iniziasse la stesura del primo racconto.
Degno di nota il fatto che se riusciste nell'impresa di decifrare la prefazione, inviandola all'editore, fareste vostro il premio segreto, la cui descrizione completa si trova nelle pagine del libro, ma il punto esatto è descritto nella prefazione stessa, quindi, per ora, è sconosciuto.
Le piccole, superabili, difficoltà di lettura nascono dal fatto che il titolo è stampato sulla quarta di copertina, che il volume è stampato partendo dall'ultima pagina alla prima, che le pagine sono numerate al contrario, che in ogni pagina le righe vanno lette partendo dall'ultima alla prima, che la scrittura è da destra verso sinistra e che ogni parola è scritta al contrario.
Superati questi piccoli ostacoli, artatamente inseriti dalla Oddo per attirare e trattenere l'attenzione del lettore, davanti ai nostri occhi e alla nostra mente si schiude un florilegio di brevi racconti davvero molto interessanti.
Temi centrali dei racconti sono le frasi palindrome, lo specchio, il duale, l'altro, il rovescio della medaglia, le immagini riflesse, i gemelli siamesi, le matite bicolori, i cavalli con due teste, le doppie punte, l'alitosi e i catarifrangenti. 
Uno dei racconti più interessanti è inserito come soluzione di un cruciverba, tutto scritto al contrario, dove le definizioni verticali si riferiscono alle orizzontali e viceversa e che va poi letto al contrario, partendo dall'ultima casella in basso a destra fino alla prima in alto a sinistra; il risultato va anagrammato.
Ma che bel racconto!
A onor del vero devo dire che mia zia per leggerlo ci ha messo otto anni e non è certo un caso che si tratti di un tempo palindromo!
Alcuni commentatori hanno accolto con malcelato pregiudizio questo volumetto soltanto per il fatto che la casa editrice è la stessa della pluripremiata Settimana Nimmistica, la rivista che vanta il maggior numero di tentativi di imitazione.
Ma quale orba critica è quella che si sofferma sulla nomea o il blasone della casa editrice invece che sul valore dell'opera da recensire?
Tra i racconti più belli vi segnalo "eznereffid el irpocS", nel quale il racconto è dato dai nomi dei 2000 piccoli oggetti differenti tra due figure quasi identiche; "adaraicS", un testo di trecento strofe dove il vero racconto è celato nella parola nascosta in ciascuna strofa;
"omocaiG orenet lI", la storia di un simpatico omino con baffi e bombetta dove metà del racconto è in una pagina del libro e l'altra metà da tutt'altra parte e solo trovando dove si trova la seconda metà si capisce il senso del racconto.
Potrei continuare a lungo, ma vi consiglio di acquistare la raccolta "oihcceps olla itnoccaR" di Anna Oddo, prima che qualcuno tenti una delle innumerevoli imitazioni che senz'altro vi capiteranno prossimamente tra le mani.

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