oihcceps olla itnoccaR
di Anna Oddo
Anche se la lettura di questo tomo di Anna Oddo può
risultare leggermente difficoltosa, vi assicuro che ne vale veramente la pena.
Una chicca a partire dalla prefazione, codificata con un
codice segreto a tutt'oggi non ancora decifrato da nessun lettore, scritta dal
Cav. Lav. Grand. Uff. Dott. Ing. Giorgio Sisisi di Sesese Conte di Sant'Antonio
ben vent'anni prima che Anna Oddo iniziasse la stesura del primo racconto.
Degno di nota il fatto che se riusciste nell'impresa di
decifrare la prefazione, inviandola all'editore, fareste vostro il premio
segreto, la cui descrizione completa si trova nelle pagine del libro, ma il
punto esatto è descritto nella prefazione stessa, quindi, per ora, è
sconosciuto.
Le piccole, superabili, difficoltà di lettura nascono dal
fatto che il titolo è stampato sulla quarta di copertina, che il volume è
stampato partendo dall'ultima pagina alla prima, che le pagine sono numerate al
contrario, che in ogni pagina le righe vanno lette partendo dall'ultima alla
prima, che la scrittura è da destra verso sinistra e che ogni parola è scritta
al contrario.
Superati questi piccoli ostacoli, artatamente inseriti
dalla Oddo per attirare e trattenere l'attenzione del lettore, davanti ai
nostri occhi e alla nostra mente si schiude un florilegio di brevi racconti
davvero molto interessanti.
Temi centrali dei racconti sono le frasi palindrome, lo
specchio, il duale, l'altro, il rovescio della medaglia, le immagini riflesse,
i gemelli siamesi, le matite bicolori, i cavalli con due teste, le doppie
punte, l'alitosi e i catarifrangenti.
Uno dei racconti più interessanti è inserito come
soluzione di un cruciverba, tutto scritto al contrario, dove le definizioni
verticali si riferiscono alle orizzontali e viceversa e che va poi letto al
contrario, partendo dall'ultima casella in basso a destra fino alla prima in
alto a sinistra; il risultato va anagrammato.
Ma che bel racconto!
A onor del vero devo dire che mia zia per leggerlo ci ha
messo otto anni e non è certo un caso che si tratti di un tempo palindromo!
Alcuni commentatori hanno accolto con malcelato
pregiudizio questo volumetto soltanto per il fatto che la casa editrice è la
stessa della pluripremiata Settimana Nimmistica, la rivista che vanta il
maggior numero di tentativi di imitazione.
Ma quale orba critica è quella che si sofferma sulla
nomea o il blasone della casa editrice invece che sul valore dell'opera da
recensire?
Tra i racconti più belli vi segnalo "eznereffid el
irpocS", nel quale il racconto è dato dai nomi dei 2000 piccoli oggetti
differenti tra due figure quasi identiche; "adaraicS", un testo di
trecento strofe dove il vero racconto è celato nella parola nascosta in
ciascuna strofa;
"omocaiG orenet lI", la storia di un simpatico
omino con baffi e bombetta dove metà del racconto è in una pagina del libro e
l'altra metà da tutt'altra parte e solo trovando dove si trova la seconda metà
si capisce il senso del racconto.
Potrei continuare a lungo, ma vi consiglio di acquistare la raccolta
"oihcceps olla itnoccaR" di Anna Oddo, prima che qualcuno tenti una
delle innumerevoli imitazioni che senz'altro vi capiteranno prossimamente tra
le mani.
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