CØNÐRAN
e lo Svopp dell'eterna verità
di Corinna Pussel-Tartan
Per chi è appassionato del genere Fantasy questo è
certamente un libro da non perdere!
Lo consiglio comunque anche a chi, pur non essendo appassionato
di fantasy, ha un tavolino con una gamba rotta alta venti centimetri.
Come in ogni fantasy che si rispetti anche in CØNÐRAN e
lo Svopp dell'eterna verità di Corinna Pussel-Tartan, il tema è l'eterna lotta
tra il bene e il male.
La prima parte, circa cinquecento pagine, a qualcuno
potrebbe risultare forse noiosa, si tratta infatti della descrizione dettagliatissima
del mondo di H'olui`ndremas, ma è fondamentale per comprendere tutti gli
staordinari avvenimenti della seconda parte del corposo romanzo.
Cartine, descrizioni di montagne, pianure, fiumi,
vallate, laghi, mari, tutto questo per permettere al lettore di comprendere
appieno, nelle successive milleottocento pagine, il contesto nel quale si
svolgono gli eventi.
Forse esagerato l'inserto centrale con la piantina della
metropolitana di AÐØÞ, la capitale di H'olui`ndremas, comprensivo dell'orario
dei bus extraurbani con tutti gli orari delle fermate intermedie, che,
scopriremo poi, raramente vengono rispettati dai troll che fanno da autisti.
Dopo averci descritto fin nei minimi particolari come è
fatto il suggestivo mondo di H'olui`ndremas, dove si svolge la storia, Corinna
ci narra le epiche gesta di CØNÐRAN, metà elfo, metà uomo e metà yowie, sì
perchè nel mondo di H'olui`ndremas ogni cosa ha tre metà.
Insieme all'eroe ci sono il suo servitore ÏÐØ, metà
gulon, metà abatwa e metà arimaspi e ¥ØÐÎ, un cucciolo di Sbudrin, metà gatto,
metà allghoikhorhoi e metà catoblepa che accompagna sempre i due eroi, tra
mille peripezie e mille battaglie, alla ricerca dello Svopp dell'eterna verità.
In sella a CÏØÐ, il suo alastyn, un cavallo mutaforma di
rara bellezza, CØNÐRAN, insieme ai suoi compagni di avventura, combatterà
contro gli jötunn, i troll, i perfidi ahuizotl mangiauomini e i gegetoni dalle
lunghe corna.
Bellissime anche le pagine in cui l'eroica brigata deve
affrontare uno stormo di alps succhiasangue e il difficile passaggio del passo
del Ladone, dove al fianco del terribile drago, dovranno vedersela anche con il
suo fido Cirbighio, un barghest di dimensioni gigantesche.
Ma il prode CØNÐRAN e i suoi amici non sono soli, lungo
la strada, nelle loro avventure, saranno via via aiutati dal popolo degli
astomi, che seppure senza bocca sapranno farsi capire e sapranno lottare contro
i malvagi.
Inaspettatamente anche i goblin e un tatzelwurm senza
nome saranno dalla loro parte, per il bene e contro il male, nella battaglia
finale, quando anche il popolo dei nani, gli unicorni e i grifoni porteranno i
nostri eroi, ormai in possesso dello svopp dell'eterna verità, alla vittoria
finale.
Sorprendente poi il finale, CØNÐRAN infatti userà lo
svopp, legando da una parte il filo bianco a cui è attaccato il bene,
dall'altra il filo nero a cui è attaccato il male.
Metterà poi in vorticoso girare lo svopp che,
prodigiosamente, mischierà il bene e il male producendo un garbuglio grigio,
dove bene e male sono mischiati, ponendo così fine per sempre alle guerre tra
bene e male e mostrando a tutti l'eterna verità: nulla è solo BENE o solo MALE
e tutto è mescolato in un BENEØMALE dove tutti tirano a campare.
Per festeggiare ÏÐØ, il fidato servitore di CØNÐRAN, preparerà
per tutti il negronnio, la bevanda magica per metà gin, metà vermut rosso e
metà Bitter Campari.
Profonda la metafora del libro, che va ben oltre il
romanzo fantasy classico; nel finale infatti appare chiaro come mai nella terra
di H'olui`ndremas ogni cosa abbia tre metà e come dopo duemilatrecento pagine,
anche all'autrice stessa, a quella Corinna Pussel-Tartan che non smetteremo mai
di apprezzare, l'eterna lotta tra il bene e il male appaia come una gran
rottura di palle.
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