tag:blogger.com,1999:blog-72312751548137860822024-02-20T18:50:47.597+01:00PseudobibliaEcco le mie recensioni di libri inesistenti rigorosamente scritti da autori altrettanto inventati.
L'idea è quella di scrivere recensioni, seriose, serie, ironiche, surreali, etc. etc. di libri totalmente inventati, pseudoscritti da autori immaginari, magari anche in paesi immaginari, in mondi immaginari...
<br>
Per approfondire lo spunto : http://carlomenzinger.wordpress.com/2008/11/09/cose-uno-pseudobiblion/ahttp://www.blogger.com/profile/13372238147666235377noreply@blogger.comBlogger20125tag:blogger.com,1999:blog-7231275154813786082.post-84377843057502891262015-05-14T15:41:00.000+02:002015-05-14T15:44:58.936+02:00Il delitto Robertson di Reg Kleen<h2 style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;">Il delitto Robertson </span></h2>
<h2 style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><i><span style="font-weight: normal;">di Reg Kleen </span></i></span></h2>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<span style="font-size: large;">Un giallo che supera il concetto di instant-book, si tratta infatti di un pre-book, forse il primo pre-book fino ad ora pubblicato.<br />Il romanzo, ben scritto e dalla trama coinvolgente fino all'ultima pagina, è uscito infatti, contrariamente a quello che capita con i classici instant-book, non a pochi mesi, pochi giorni o, addirittura, a poche ore dal fatto di cronaca di cui narra nel dettaglio gli avvenimenti.<br />Il delitto Robertson è stato dato alle stampe addirittura prima che avvenisse il delitto stesso narrato nel romanzo.<br />In questo modo i lettori hanno potuto seguire, praticamente in diretta, il delitto della signora Mary Robertson, tranquillamente seduti nella poltrona di casa, davanti ad un caldo fuoco di legna di frassino, sorseggiando un cognac barrique invecchiato venticinque anni in legno di quercia di Slavonia, leggendo i fatti giustappunto quando avvenivano nella realtà.<br />Ironico, brillante, anticipatore con ogni probabilità di un nuovo genere di letteratura, Reg Kleen ha quindi progettato l'assassinio di Mary Robertson, trascrivendo ogni dettaglio del suo piano nel romanzo e, solo dopo averlo pubblicato, è passato all'azione, mettendo in pratica tutto quello che aveva scritto.<br />Non prima però di essersi assicurato di aver venduto almeno trentamila copie del suo geniale giallo anticipato.<br />Ironia della sorte, la signora Mary Robertson, che conosceva il suo assassino, essendo la sua seconda ex-moglie, incuriosita dal titolo e dal nome dell'autore, era una delle trentamila persone che avevano acquistato il romanzo.<br />Nell'esatto momento in cui veniva uccisa, Mary stava leggendo il passo del libro dove l'autore raccontava l'istante della sua morte e, anche nel romanzo, la morte di Mary avveniva proprio nel momento in cui la vittima stava leggendo il romanzo che parlava della sua morte, esattamente la pagina in cui si narrava il momento preciso del suo omicidio.<br />Tutto questo è potuto succedere perchè quel genio di Reg Kleen ha pubblicato un geniale pre-book!<br />Sarebbe bello poter dire che questo è il primo di una lunga serie di pre-book di Reg, ma, come previsto dall'autore nel suo stesso romanzo, dopo sole trentasei ore dall'omicidio il nostro si trovava già rinchiuso in carcere.<br />Kleen stesso, che ha deciso di cambiare il proprio nome in Reg Bed, per non mischiare la sua storia personale come omicida con quella come autore di pre-book, ha escluso di volersi dedicare a breve alla stesura di un nuovo romanzo.<br />Ci permettiamo di sugerirgli comunque un titolo per la sua prossima fatica, nel caso dovesse cambiare idea: La fuga di Reg.</span></div>
ahttp://www.blogger.com/profile/13372238147666235377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7231275154813786082.post-58788697595003846062014-04-10T14:50:00.000+02:002014-04-10T14:50:27.187+02:00 Da casa a scuola e ritorno di Guy Creepystoned<h2 style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;">Da casa a scuola e ritorno </span></h2>
<h2 style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><i><span style="font-weight: normal;">di Guy Creepystoned</span></i></span></h2>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Dopo una pausa di riflessione, dovuta anche al moderato successo di "Robot domestici", finalmente la casa editrice "Minimum et Moralia" mette a catalogo "Da casa a scuola e ritorno" di Guy Creepystoned, l'abbastanza atteso primo volume della collana "AMCG", "Avventura Ma Con Giudizio", gemella della collana "MPPEF", cioè "Manca Poco Per Essere Fantascienza".<br />Anche questa volta i fratelli Blandi non ci hanno deluso, un romanzo che appare come il giusto inizio di questa, speriamo, fortunata collana di romanzi un tantino avventurosi.<br />Il ritmo piuttosto incalzante della giudiziosa avventura traspare fin dalle prime pagine, quando un giovane studente liceale, il protagonista della storia, si sveglia quasi di sopprassalto, a soli 17 minuti dal suono della sveglia, si alza e si veste di tutto punto per affrontare con una certa qual baldanza, senza esagerare ovviamente, un difficilissimo percorso che, addirittura a piedi, lo porterà da casa a scuola e viceversa, attraverso quasi due isolati, col periglioso attraversamento pedonale di ben tre incroci. Tutto questo senza essere accompagnato né dalla mamma, né dal papà, né, tantomeno da un parente di secondo o terzo grado!<br />Quante e quali avventure dovrà affrontare il nostro per arrivare sano e salvo fino all'androne della scuola? Che tipo di insidie troverà lungo la via del ritorno? E la mamma, saprà la mamma, aspettarlo un pochino fiduciosa evitando di chiamarlo al cellulare 167 volte? Sarà proprio per rispondere all'ennesima chiamata che si farà forse stirare da un TIR perso nel traffico cittadino per colpa di un navigatore dispettoso e burlone?<br />Il giovane oserà sfidare la sorte fino al punto di attraversare con il semaforo giallo?<br />Comprensibile che l'editore, a fronte di tanti episodi, certamente affrontati con giudizio, ma al limite dell'avventura, abbia voluto segnalare che, per il contenuto quasi quasi forte del romanzo, ne viene sconsigliata la lettura ai minorenni e alle donne incinte oltre il terzo mese di gravidanza.<br />I fratelli Blandi, sempre attenti a non oltrepassare la linea del pericolo, tengono infatti all'incolumità dei propri lettori certamente più che a facili guadagni, che spesso arrivano proprio dall'ignorare quella linea, se non, addirittura, a doltrepassarla a bella posta!<br />Già in previsione per i tipi della "Minimum et Moralia" almeno altre tre collane "NDTMUPDPQS", "VDPAC", "SCFLS" dedicate rispettivamente a: "Non Dico Terrore Ma Un Pochino Di Paura Quello Sì", "Vite Di Personaggi Abbastanza Conosciuti" e, per finire, "Storie Che Fanno Leggermente Sorridere".</span></div>
ahttp://www.blogger.com/profile/13372238147666235377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7231275154813786082.post-56125179329058167572013-01-18T16:00:00.000+01:002013-01-18T16:19:56.704+01:00La notte di Aciram di Bianca Adelaide Radizzi-Bardoni Acerbis<h2 style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;">La notte di Aciram </span></h2>
<h2 style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><i><span style="font-weight: normal;">di Bianca Adelaide Radizzi-Bardoni Acerbis</span></i></span></h2>
<h3 style="text-align: center;">
<i><span style="font-size: large;"><b><span style="font-weight: normal;">Sottotitolo: Racconto dell'abbaglio illusorio nel meraviglioso miraggio utopico della fantastica chimera incantata immaginaria che si fa visione di desiderio e da favola trasforma il vagheggiamento fantasma in incubo.</span></b></span></i></h3>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<span style="font-size: large;">Questa opera terza di Bianca Adelaide Radizzi-Bardoni Acerbis, "Barba" per i suoi affezionati fan, dalle iniziali di nomi e cognomi, è il più lirico e trasognato dei suoi monumentali romanzi, da lei stessa definiti dark-fantasy-urban-paranormal-morpheus-gothic-lunatic-punk-alternative-indie, forse il migliore dei tre fino ad ora usciti dalla penna della prolifica scrittrice bergamasco-bresciana.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Il romanzo è diviso in 666 capitoli, in ogni capitolo si narra una storia diversa, che non ha appigli di nessun tipo con quanto narrato in precedenza se non l'io narrante, preso, ad ogni capitolo, nel gorgo degli eventi, sempre differenti, ma tutti molto dark-fantasy-urban-paranormal-morpheus-gothic-lunatic-punk-alternative-indie; complesse storie di lotte tra l'oscuro nero e il pallido chiarore, intricate trame di fantasmi, mostri, eventi magici e indecifrabili di ogni tipo e sorta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">A volte il singolo capitolo è quasi solo urban-paranormal o principalmente dark-gothic-alternative o precipuamente fantasy-morpheus-punk-indie, in ogni caso, passando da un capitolo all'altro resta il fatto che non si comprende mai appieno il succedersi degli eventi, la cui circolare incomprensibilità è il vero filo conduttore dell'intera narrazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Infatti, al termine di ogni capitolo, Aciram, la principessa di Solenords, che narra le sue fantastiche avventure, scopre che tutto ciò che le è accaduto era solo un sogno, si risveglia alla vita reale che è quella narrata nel capitolo successivo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Al termine, anch'esso, si rivelerà solo un sogno, dal quale la bella principessa si ridesterà alla nuova realtà, corpo del seguente capitolo, il quale, ovviamente, alla fin fine si scoprirà essere solo un incubo, al suo risveglio la fulgida Aciram entrerà in un nuovo mondo reale, etc. etc.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">¡Una "Barba" davvero pazzesca!, che non mancherà di soddisfare i fan scatenati, da mesi in attesa di questa sua nuova fatica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Chiude il bel romanzo, che degli squallidi detrattori, rosi dall'invidia, hanno osato perfino definire una valida alternativa, in caso di necessità, alla più classica carta a due veli, chiude, dicevamo, il bel romanzo, un epilogo che getta una luce chiarificatrice sull'intera narrazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Nell'epilogo la principessa Aciram si desta dall'ultimo dei suoi 666 sogni alle 5:30 di mattina di un cupo e piovoso giovedì di fine marzo, al suono di una fastidiosissima sveglia, dopo una tremenda nottata, complice, forse, una cena a base di impepata di cozze avariate e caponata di peperoni cileni, scoprendo altresì di essere, nella realtà, un tramviere con velate tendenze omosessuali che deve arrivare entro le 6:00 al deposito centrale dei tram per montare al primo turno sul 15 barrato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Sarà questa la verità vera, oppure solo un sogno dal quale il vero io narrante si desterà nel prossimo, attesissimo romanzo di Bianca Adelaide Radizzi-Bardoni Acerbis?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Lo scopriremo molto presto, il tempo di abbattere un'altro centinaio di ettari di foresta amazzonica e il suo quarto romanzo sarà nelle librerie di tutto il mondo! </span></div>
ahttp://www.blogger.com/profile/13372238147666235377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7231275154813786082.post-38796073745566106272013-01-18T15:56:00.000+01:002013-01-18T16:05:31.343+01:00Una scarpa piena di nespole di Omobono Veraci<h2 style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;">Una scarpa piena di nespole </span></h2>
<h3 style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large; font-weight: normal;"><i>di Omobono Veraci</i></span></h3>
<h4 style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large; font-weight: normal;"><i>(a cura di Eulalia e Gabriele Veraci)</i></span></h4>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Esce a sette anni dalla morte di Omobono Veraci, la sua ultima fatica letteraria. Come tutti sappiamo Veraci ci ha lasciato poco più di sette anni orsono a causa sia di una lunga ed atroce malattia, sia di un colpo di pistola alla nuca di un creditore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Il grande romanziere, giornalista e giocatore d'azzardo non solo ha lasciato un grande vuoto tra i suoi lettori ma anche molti rimpianti ai suoi eredi, oltre ad una notevole mole di debiti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Proprio gli eredi del Veraci, a distanza di quasi sei anni e dopo il pignoramento delle proprietà del caro estinto nonché di alcune personali, hanno miracolosamente ritrovato alcuni scritti del compianto autore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Si tratta di numerosi foglietti scritti indubbiamente dall'Omobono con tracce inequivocabili di quel grande romanzo che è "Una scarpa piena di nespole".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">In tutto, sommando l'intera preziosa scoperta, si tratta di ben venticinque parole, partendo dalle quali è stato sviluppato il romanzo di ottocentoventotto pagine che ora, finalmente, abbiamo tra le mani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Alcuni detrattori, sempre pronti a fare della inutile e gratuita dietrologia, affermano che si tratti di una sordida manovra per sfruttare il nome del Veraci e vendere così alcune decine di milioni di copie del suo romanzo postumo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Come uniche basi per queste assurde e maliziose insinuazioni adducono il fatto che delle venticinque parole ritrovate venti si trovano su due biglietti vergati a mano a guisa di elenco della spesa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Certo, se quei testi fossero ritrovati tra le carte lasciate da una persona qualunque, potrebbero essere scambiati per l'elenco delle cose da acquistare all'ipercoop, ma, se a lasciare un simile elenco è un Omobono Veraci, ne han ben donde, gli eredi, a vedere fulgida, in quell'elenco, la traccia di un romanzo quasi interamente compiuto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Scarpe, nespole, zucchine, pomodori, farina, uova, lievito, etc. etc. sembrano un mero sciorinare di prodotti mancanti nella dispensa, quando invece sono già argomento e trama del bel romanzo "Una scarpa piena di nespole"</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Proprio in questo romanzo troviamo infatti il meglio, possiamo dire il sunto, di tutta l'opera del Veraci.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">I soliti maliziosi fanno notare che, più che un sunto, il romanzo sembra essere un collage di frasi prese a caso dai suoi quindici romanzi precedenti e uniti con un copia e incolla forsennato, come se i curatori, il figlio Gabriele e la sorella Eulalia, fossero pressati da allibratori e usurai imbufaliti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Ovviamente, essendo un romanzo uscito postumo, essendo la sua ultima e definitiva opera, non si possono non notare alcune ripetizioni, come dei rimandi a romanzi precedenti. Proprio in quel senso di déjà-vu sta la grandezza di questo romanzo, infatti in quell'incalzare di già visto, già sentito e già letto ecco insinuarsi, qua e là, una scarpa, un chilo di nespole, una dozzina di uova.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Come in un enorme ed intricato affresco assistiamo all'opera febbrile, che alla fine tutto ricompone.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Solo quando il pennello dell'autore per sempre si cheta e resta, ecco davanti a noi l'impareggiabile insieme dell'opera compiuta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Tutto ciò partendo da sole poche parole lasciate dal Veraci, immaginate se avesse lasciato un intero capitolo, oggi avremmo tra le mani una saga in cento volumi!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Accontentiamoci, per ora, di poter finalmente leggere "Una scarpa piena di nespole" nella speranza che, sospinti dal loro insaziabile desiderio di letteratura, gli eredi possano presto ritrovare qualche altro incompiuto del Veraci che faccia rivivere, almeno sulla carta, uno dei più grandi romanzieri degli ultimi cento anni. </span></div>
ahttp://www.blogger.com/profile/13372238147666235377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7231275154813786082.post-33991568168217543022013-01-18T15:53:00.000+01:002013-01-18T16:05:59.347+01:00Sound Check di C.G. Alte<h2 style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><b>Sound Check </b></span></h2>
<h3 style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><i><span style="font-weight: normal;">di C.G. Alte </span></i></span></h3>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Esce oggi ufficialmente in edizione italiana per i tipi di Ballati Bordighera il bellissimo volume "Sound Check" di C.G. Alte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Questo prezioso volume è un'edizione veramente ricca di addenda della famosa trascrizione testuale del sound check di un gruppo musicale, di cui l'autore non ci rivela il nome.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">L'unica notizia certa è che il sound check ebbe inizio alle 13:08 di un pomeriggio estivo nella Berlino nei primi anni novanta, poco dopo la riunificazione delle due germanie.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Corposo e ricco, il volume merita veramente il congruo prezzo di 47 euri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Oltre, infatti, alle due pagine di trascrizione del sound check, cioè l'opera vera e propria, che si trovano al centro del volume, l'edizione comprende una prefazione di 19 pagine, seguita da un'analisi del contesto storico in cui avvenne il sound check stesso di ben 121 pagine, ricche di riferimenti preziosi per la contestualizzazione dell'evento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">A seguire le 82 pagine di guida alla lettura che precedono il libro vero e proprio, come dicevamo, consta di ben due pagine.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Qui troviamo passi di letteratura pura, eccone un breve estratto:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">"Sì, Sì, Sssssì. Prova... prova... AH AH Sì Sì Provaprovaprova... AhAHAHSSSSSSSSSSSSSSSSSSì."</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">"Mi puoi abbassare la spia?"</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">"AHAH SìSSSSì"</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Dopo queste due intessissime pagine trova meritato spazio un percorso di approfondimento sulla significanza del testo di 58 pagine e un utile parte di compendio sui raccordi narrativi tra le varie parti dell'opera che, in sole 37 pagine, completa il lavoro certosino dell'autore sul testo stesso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Per finire ecco un percorso iconografico che illustra, con foto e disegni, la location dove si svolse il sound check, senza però mai rivelare quale sia il gruppo musicale che lo eseguì.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Con queste 94 immagini abbiamo quel plus che arricchisce l'edizione e la rende di vero pregio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">A chiusura, e non poteva mancare, una breve analisi critica comparata in 39 pagine, dove ci viene proposto il parere dotto di una decina di esperti del settore del sound check.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Il bel volume chiude con 290 pagine di note e uno snello indice di sole 44 pagine.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Vi consiglio di correre a prenotare "Sound Check" di C.G. Alte presso la vostra libreria di fiducia, a quanto pare ne sono state tirate solo un milione e mezzo di copie e potrebbe andare esarito in pochi giorni, vista la fame che c'è attualmente per opere di codesto livello. </span></div>
ahttp://www.blogger.com/profile/13372238147666235377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7231275154813786082.post-47109202388913734492013-01-07T17:00:00.000+01:002013-01-18T16:07:08.518+01:00Robot domestici di Schimus D. Guerra<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: center;">
<h2>
<span style="font-size: x-large;"><b id="internal-source-marker_0.2198349479585886" style="color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: 2; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Robot domestici</span></b></span></h2>
</div>
<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: center;">
<h2>
<span style="font-size: x-large;"><b id="internal-source-marker_0.2198349479585886" style="color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: 2; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: italic; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">di </span></b><span style="color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: 2; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: italic; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Schimus D. Guerra</span></span></span></h2>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<b id="internal-source-marker_0.2198349479585886" style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><br /></b></div>
<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: 2; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Pregevole iniziativa della casa editrice "Minimum et Moralia" una piccola realtà made in USA che pubblica in lingua italiana, pur avendo sede in un bel palazzo, poco appariscente, lungo Paradise road a Modesto, nel bellissimo entroterra californiano.</span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: 2; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">A Modesto i fratelli Blandi sono arrivati da Misurina, nel bellunese, ormai 44 anni fa.</span></span></span></div>
<span style="font-size: large;"><span style="color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: 2; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">I tre italiani hanno dato inizio con questo primo volume ad un'opera veramente meritoria nel vasto campo dell'editoria.</span></span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: 2; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">La "Minimum et Moralia" infatti pubblicherà una serie di romanzi suddivisi in collane per genere; quello che contraddistinguerà però le pubblicazioni dei fratelli Blandi sarà la pacatezza, la modestia, la ragionevolezza, la discrezione.</span></span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: 2; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Ecco quindi che questo primo romanzo dal titolo "Robot domestici" di Schimus D. Guerra, della collana "MPPEF", cioè "Manca Poco Per Essere Fantascienza" apre una (speriamo) lunga serie dedicata a bei volumi che promettono di parlare in forma di romanzo di cose future, ma non troppo, di avvenimenti incredibili, ma solo leggermente incredibili, di eventi che più che strabiliare facciano dire al lettore: "Accidentopolina! Chi la sapeva questa cosa?"</span></span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: 2; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Come si può facilmente intuire dal titolo "Robot domestici" di Schimus D. Guerra è un bel romanzo.</span></span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: 2; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Al centro della storia ci sono Spolvorex, un timido e impacciato robottino che gira per le stanze raccogliendo la polvere e Frullina, una robotessa multifunzione che trita, taglia, sminuzza, impasta e tante altre cose che si possono scoprire nell'appendice del romanzo, dove c'è, in allegato, tutto il manuale di istruzioni in ben otto lingue, inglese, francese, tedesco, spagnolo, cantonese, polacco, swahili e inspiegabilmente, anche in kakauhua, una lingua ormai estinta, parlata anticamente nel Cile pre-colombiano. Per misurato e pacato realismo manca la lingua italiana, introvabile nelle istruzioni di qualunque apparecchio anche nel futuro ipotizzato dal romanzo, così come nella realta di oggigiorno.</span></span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: 2; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">A fare da contorno alla bella ma contrastata storia di affetto, l'amore, ovviamente, sarebbe un sentimento decisamente esagerato per la poetica di di Schimus D. Guerra, troviamo molti altri interessanti personaggi, dalle cento sfaccettature. C'è il videocitofono Kiè, un tipo molto impiccione che si occupa dell'apertura del cancello e controlla tutto in tutte le stanze con i suoi occhi onnipresenti; ci sono le sorelle Materassi che inclinano a comando le tre parti in cui sono divise le doghe dei letti; c'è Cromionde, un perfido forno che sa sempre tutto lui e vuol quindi mettere becco nelle più disparate discussioni. Sullo sfondo la storia parallela di dispetti e invidie tra Rasix, un automa rasaerba dispettoso che butta a bella posta i resti del suo lavoro nella piscina per far andare su alcune furie Netta, la dolce ma pacatamente irascibile robottina che mantiene pulita la piscina. Il lento lavorio di Spolvorex per entrare nelle grazie di Frullina ha un momento di lieve impaccio quando Spolvorex viene chiuso in uno sgabuzzino: al suo posto, infatti, arriva AiLucidator, un robot quasi fantascientifico di ultima generazione, che, dopo poche ore dal suo arrivo, già conosce tutti i meandri della casa e spolvera e lucida i pavimenti leggermente meglio di Spolvorex, che era invece solito girare per casa senza una meta precisa, andando a sbattere nei mobili e girandosi dalla parte opposta come un discreto sciocco.</span></span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: 2; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Non voglio anticiparvi nulla, chi l'avrà vinta alla fine? Chi dei due diventerà "un semplice conoscente" di Frullina e chi resterà "uno qualunque che gira per casa"? Frullina preferirà il modo di spolverare lievemente sciocco ed imprevedibile di Spolvorex o quello leggermente più efficace ma un pochino più noioso e ripetitivo di AiLucidator? Comprando e leggendo "Robot domestici" scoprirete cosa ci riserva il futuro, ma non quello molto molto futuro, quello semplicemente anteriore.</span></span></span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><span style="color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: 2; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Già in previsione per i tipi della "Minimum et Moralia" almeno altre tre collane "AMCG", "EPEM", "AUPESS" dedicate rispettivamente a: "Avventura Ma Con Giudizio", "Erotico Pudico E Morigerato" e, per finire, "Ancora Un Pochino E Sarebbe Spionaggio".</span></span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: 2; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Se l'iniziativa avrà, come tutti speriamo, un grande successo, i fratelli Blandi non escludono di allargare i temi delle collane a tanti altri generi presenti sul mercato del romanzo, con quella pacatezza e quell'equilibrio però che contraddistingue da sempre i loro autori e la linea editoriale della casa editrice "Minimum et Moralia".</span></span></span></div>
ahttp://www.blogger.com/profile/13372238147666235377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7231275154813786082.post-1502589886134639632012-04-12T14:26:00.000+02:002013-01-18T16:11:22.632+01:00I segreti del mare di Francesco Catenacci<b id="internal-source-marker_0.2198349479585886" style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"></b><br />
<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: center;">
<h2>
<span style="font-size: x-large;"><b id="internal-source-marker_0.2198349479585886" style="color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: 2; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">I segreti del mare</span></b></span></h2>
</div>
<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: center;">
<h2>
<span style="font-size: x-large;"><b id="internal-source-marker_0.2198349479585886" style="color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: 2; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: italic; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">di Francesco Catenacci</span></b></span></h2>
</div>
<b id="internal-source-marker_0.2198349479585886" style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: 21px; font-style: italic; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"></span><br /></b>
<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><b id="internal-source-marker_0.2198349479585886" style="color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: 2; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Bisogna risalire fino al 1953, quando Sergio Saviane dava alle stampe il suo "I misteri di Alleghe", per ritrovare qualcosa di simile a questo romanzo, anch’esso ispirato a fatti realmente accaduti.</span></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<b id="internal-source-marker_0.2198349479585886" style="color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: 2; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">"I segreti del mare" è una storia cruda, densa di omicidi, che coprono un lasso di tempo lungo sessant’anni, ma che affondano le proprie radici ancora prima, durante l'epoca fascista, abbracciando così, nel complesso, ben settant'anni di storia italiana.</span></div>
<span style="font-size: large;">
</span><div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">La lunga e puntuale ricostruzione dei fatti, opera di Francesco Catenacci, è sia romanzo, sia indagine giornalistica, sia storia dell'Italia criminale, sia giallo, sia cronaca nera.</span></div>
<span style="font-size: large;">
</span><div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Tutto questo e molto altro ancora.</span></div>
<span style="font-size: large;">
</span><div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Naturalmente i fatti sono romanzati e lo zampino e la maestria del Catenacci si vede in ognuna delle oltre cinquecento pagine del libro, ma la storia è completamente basata su fatti veri e documentati, solo la loro interpretazione è una tesi tutta dell'autore, nata dalla sua approfondita ricerca durata sei lunghi anni.</span></div>
<span style="font-size: large;">
</span><div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Durante la stesura de "I segreti del mare" il Catenacci ha condiviso le sue ricerche, i suoi dubbi e le sue teorie con il maresciallo dei carabinieri Claretta Cartocci, che, convintasi alla fine della bontà delle teorie e delle interpretazioni dei fatti dell'autore, ha indagato, arrestato, e portato infine a processo l'ormai settantasettenne Elvio Cinti, condannato in primo grado all'ergastolo e personaggio principale della ricostruzione dei fatti raccontati nel libro di Francesco Catenacci.</span></div>
<span style="font-size: large;">
</span><div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">La storia viene narrata dal Catenacci come una vera e propria indagine poliziesca nelle mani del commissario capo Rachele Pavolini che si trova ad investigare sullo strano caso di un omicidio avvenuto nel marzo del 2004.</span></div>
<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Evandro Mucci, un settant’enne di Marina di Acquappesa, viene ritrovato morto nel proprio appartamento; apparentemente sembra trattarsi di un arresto cardiaco, avvenuto il giorno precedente la scoperta del cadavere. Unico particolare rilevante il pannolone per adulti incontinenti strapieno.</span></div>
<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Quantunque il caso venga subito archiviato dalla polizia locale il commissario capo Rachele Pavolini sente da subito una strana puzza. Nella realtà, ovviamente, questo è l’evento scatenante che diede la stura alle ricerche del Catenacci, vicino di casa di Evandro Mucci.</span></div>
<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Risalendo a ritroso una serie impressionante di fatti, apparentemente slegati tra loro, avvenuti in luoghi affatto vicini, e in tempi i più diversi e lontani, la Pavolini ricostruisce una storia comune che intrappola nella stessa rete ben diciannove omicidi, tutti archiviati come morti naturali, incidenti, calamità e altro ancora.</span></div>
<span style="font-size: large;">
</span><div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Il primo di questi episodi risale al 1944, l’ultimo, appunto, al 2004.</span></div>
<span style="font-size: large;">
</span><div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Il Catenacci tesse la sua sapiente ragnatela attraverso la storia italiana, a ritroso, fino ad arrivare al primo episodio avvenuto durante la resistenza partigiana.</span></div>
<span style="font-size: large;">
</span><div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Solo alla fine si scopre cosa accomuna tutti questi “cold cases”: tutte le vittime avevano trascorso lo stesso periodo di vacanza, nell’estate del 1941 a Miramare di Rimini, presso la colonia marina "Fascismo Novarese".</span></div>
<span style="font-size: large;">
</span><div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Non solo tutti quanti erano là nello stesso periodo, ma costituivano una squadra e dormivano, quindi, tutti nella medesima camerata!</span></div>
<span style="font-size: large;">
</span><div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Minuziosa la descrizione del grande edificio, a forma di nave, proprio di fronte al mare, dove i giovani balilla facevano talassoterapia, bagni d’aria, bagni di sole, bagni d’acqua.</span></div>
<span style="font-size: large;">
</span><div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Struggenti le pagine dove si descrive la giornata tipo della colonia, dal saluto alla bandiera, attraverso marce, indottrinamento, attività motorie, fino al meritato sonno nella brandina della propria camerata.</span></div>
<span style="font-size: large;">
</span><div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Ma cosa successe allora? Cosa determinò quinci quella lunghissima sequenza di vittime, la maggior parte delle quali concentrate negli anni dopo il 2000? Quale oscuro episodio avvenne in quella camerata, così esiziale da dare inizio, già tre anni dopo quell’estate in colonia, a questa lunghissima catena di morti sospette?</span></div>
<span style="font-size: large;">
</span><div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Quando scopre che uno dei venti membri della squadra è ancora vivo, la Pavolini e prima di lei l’autore, si precipita a Marina di Pisciotta in provincia di Salerno, dove risiede Raniero Codacci-Pisanelli marchese di Calboli, l’unico superstite della mattanza.</span></div>
<span style="font-size: large;">
</span><div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"><span style="font-size: large;">Quella che all’inizio si presenta come una corsa contro il tempo per salvare l’unica vittima predestinata ancora salvabile, ben presto diventa un sospetto e vieppiù una ricerca del movente, quando si fa strada la certezza che il sopravvissuto sia anche l’assassino.</span></span></div>
<span style="font-size: large;">
</span><div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Una serie di indizi, prima solo stille di verità, man mano diventano traccia precisa, poi rigagnolo e quindi fiume di inconfessabili motivazioni nascoste.</span></div>
<span style="font-size: large;">
</span><div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Qual è il movente? Cosa ha spinto il marchese Raniero Codacci-Pisanelli a compiere diciannove omicidi, così ben congegnati da non destare sospetti per sessanta lunghi anni?</span></div>
<span style="font-size: large;">
</span><div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Ebbene il mandante è uno solo: l’enuresi notturna.</span></div>
<span style="font-size: large;">
</span><div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Piscialletto, questo era il nomignolo che i camerati della sua squadra gli avevano assegnato. Il marchese ne soffriva ai tempi della colonia e non fu solo fonte d’imbarazzo, ma gli procurò un ostracismo sociale che i suoi malcapitati camerati pagarono a caro prezzo.</span></div>
<span style="font-size: large;">
</span><div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Con lucida e determinata follia di vendetta il marchese ha vendicato l’affronto e la derisione con la condanna definitiva e inappellabile: la morte.</span></div>
<span style="font-size: large;">
</span><div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Dalla scoperta del movente il romanzo diventa la storia dell’accusa e del processo, fino alla condanna del marchese, sebbene sia una parte molto interessante, non ha ovviamente la forza della prima parte del libro, quando il lettore è portato, piano piano, alla scoperta della terribile verità.</span></div>
<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Qualche malpensante ha messo in dubbio la ricostruzione del Catenacci, definendola un assurdo castello di carte, facendo leva su alcune constatazioni indubbiamente vere, ad esempio il fatto che la maggior parte dei sospetti omicidi sia avvenuta quando i soggetti erano in età avanzata, oppure che in nessuno dei diciannove casi di morti sospette sia stato trovata la ben che minima prova che fossero omicidi, oppure la contingenza che non sia mai stata provata, dall’accusa, la presenza del marchese nei pressi del luogo della morte dei suoi camerati.</span></div>
<span style="font-size: large;">
</span><div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Certo questi e molti altri fatti possono destare qualche dubbio sulla ricostruzione così minuziosa, ma prevalentemente basata su un teorema accusatorio, piuttosto che su vere e proprie prove.</span></div>
<span style="font-size: large;">
</span><div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Il colpo da maestro però, lo compie il pubblico ministero Alberto Mario Tallinucci; al processo, infatti, porta, come prova del reato, un pannolone ancora aulente del suo afrore e grondante di liquido dall’inconfondibile color giallo-paglierino, ritrovato la mattina stessa dell’udienza nella cella del marchese.</span></div>
<span style="font-size: large;">
</span><div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Di fronte ad una prova così palese ed incontrovertibile il giudice Leonilda Barbacci non può che condannare il serial killer della colonia, come ben presto il marchese viene soprannominato.</span></div>
<span style="font-size: large;">
</span><div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Solo dopo la condanna definitiva Catenacci ha potuto concludere e dare alle stampe questa sua corposa opera, frutto di sei lunghi anni di lavoro e finalmente consegnarla nelle nostre mani.</span></div>
<span style="font-size: large;">
</span><div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Nella versione in mio possesso, allegata al bel volume in brossura, anche una confezione da dieci pezzi di pannoloni per adulti incontinenti ultrasottili e idrosolubili.</span></div>
</b></div>
<b id="internal-source-marker_0.2198349479585886" style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
</b>ahttp://www.blogger.com/profile/13372238147666235377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7231275154813786082.post-86997191755020004412012-03-22T11:38:00.000+01:002013-01-18T16:11:49.967+01:00The greater obscure conspiracy of the ancients (La più grande oscura cospirazione degli antichi) di Ed Embedd<div style="text-align: center;">
<h2>
<span style="font-size: x-large;"><b>The greater obscure conspiracy of the ancients</b></span></h2>
</div>
<div style="text-align: center;">
<h2>
<span style="font-size: large;"><b>(La più grande oscura cospirazione degli antichi)</b></span></h2>
</div>
<div style="text-align: center;">
<h2>
<span style="font-size: x-large;"><i><b>di Ed Embedd</b></i></span></h2>
</div>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Prima di leggere quest'opera esiziale tutto mi sembrava oscuro nella sua chiarezza; ora, dopo averla letta, tutto mi appare chiaro nella sua oscurezza!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Ed Embedd non ci spiattella subito il segreto che ha abilmente scoperto in tanti anni di lavoro, la più grande cospirazione segreta, nascosta dagli antichi fin dalla notte dei tempi; l'autore ci accompagna invece nell'interpretazione degli infiniti segni che, se letti opportunamente, ci permettono di mettere in risalto la sottile linea che soggiace a tutta la storia dell'umanità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Quello che spesso può sembrare dovuto al caso, Ed ce lo presenta come inequivocabilmente parte di un grande piano oscuro e antico, che si è dipanato durante i secoli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Pagina dopo pagina lo seguiamo nella sua ricerca; la storia dell'umanità, scritta su un cartiglio con inchiostro nero ben visibile ci sembrava così palese...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Ecco che invece Ed avvicina sotto a quella pagina la fiamma della sua minuziosa ricerca storiografica che, come per magia, fa riapparire su quel foglio un'altra storia, una scrittura sottesa, che, vergata con succo di limone, al calore chiarificatore delle sue puntigliose ricostruzioni appare magicamente dal nulla e riscrive e completa quel che già era visibile a tutti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Le torri gemelle, il terremoto di Siracusa, la moria delle vacche della fine del '700 nella Marca, l'uccisione di Giulio Cesare e di John Fitzgerald Kennedy, l'inabissamento di Atlantide, lo sbarco dei marziani, le scie chimiche, le piramidi egizie, la pizza, il pigreco, la certificazione ISO 9001, tutto fa parte del grande oscuro disegno!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Grandi e piccoli eventi storici vengono sezionati e contestualizzati da Embedd all'interno del grande complotto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">L'autore riesce sempre nel suo intento di dimostrare puntualmente, in tutti questi e in milioni di altri casi, al di là di ogni ragionevole perplessità del lettore più scaltro e prevenuto, senza mai lasciare alcun dubbio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">E lo fa partendo dai grandi eventi storici per arrivare fino al più piccolo e, apparentemente, insignificante episodio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Vostro padre vi diede uno schiaffo nel 1972? Quel gesto allora inspiegabile faceva anch'esso parte del grande disegno!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Miliardi di persone coinvolte, è certo lecita la domanda, com'è stato possibile, fino ad ora, che questa immane e dettagliatissima cospirazione, non sia balzata agli occhi, se non di molti, almeno di alcuni tra i più sottili pensatori?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Se anche persone comuni ne hanno fatto parte e, ancor oggi, ne fanno parte, come mai tutto ciò è rimasto così segreto?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Nelle ultime milleottocento pagine Ed Embedd arriva finalmente ai tre punti fondamentali che, da sempre, fanno cadere le tesi complottiste delle più disparate tipologie.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Le tre gambe, solide e ben piantate per terra, su cui poggia "The greater obscure conspiracy of the ancients" (La più grande oscura cospirazione degli antichi) di Ed Embedd non sono certo quelle, così spesso esili e fumose, di altri testi cospirazionisti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Ed sostiene, spiega, motiva e dimostra in modo convincente che la più grande cospirazione della storia non è mai stata scoperta per prima cosa perché è stata progettata e pianificata circa tre miliardi di anni fa, secondariamente perché tutti gli esseri umani, tutti gli animali, tutte le piante e tutte le forme di vita ne fanno parte e, per finire, che nessuno, prima che l'opera indagatrice di Ed Embedd lo scoprisse, ne era minimamente al corrente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Queste pagine avvincenti ci spiegano come la cospirazione abbia potuto resistere per oltre tre miliardi di anni senza che apparisse nella sua marchiana evidenza e come abbia però agito sempre, nell'ombra, in ogni avvenimento della storia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Per finire Ed, che ha potuto ascoltare di persona la registrazione originale, ci propone, come addendum, in un riassunto di sole centocinquantamila pagine, la nascita dell'idea e le lunghissime discussioni durate circa cinquanta milioni di anni, che portarono gli anziani ad elaborare il grande piano che così sapientemente Ed ha scovato e rivelato al mondo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">L'autore ci racconta che, quando la terra stava ancora lentamente raffreddandosi, le prime cellule che allora popolavano il brodo primordiale che ricopriva gran parte del globo terrestre, ebbero l'idea della grande cospirazione e cominciarono a discuterne tra loro; quella lunga discussione portò, alla fine, alla stesura della più grande oscura cospirazione nella sua forma definitiva.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Con grande stupore delle cellule stesse che lo elaborarono, fu trovato un modo semplice e sintetico per celare tutta quella enorme e segretissima cospirazione in uno spazio talmente piccolo da essere sostanzialmente invisibile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Ognuna di loro si dotò della trascrizione integrale di tutte le discussioni, della versione definitiva del piano e degli strumenti per attuarlo e lo inglobò all'interno del proprio perimetro cellulare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Siamo quindi al punto cruciale del complotto, raggiunto lo scopo di pianificare tutto il resto della storia terrestre, con grande felicità ed enorme soddisfazione, ognuna di quelle cellule si divise in due, duplicando l'intero progetto in entrambe le copie di sé stessa e, da quel preciso momento, ognuna delle nuove cellule perse coscienza della cospirazione stessa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Mi accorgo solo ora di aver forse detto troppo di questa bella pubblicazione, l'autore me ne perdoni, ma lo stupore che mi ha provocato scoprire che immenso complotto ci fosse dietro tutto quanto mi ha fatto disvelare il tutto non potendo più tacere, nemmeno per un attimo, la verità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Anche se ora conoscete già il quadro generale, "The greater obscure conspiracy of the ancients" (La più grande oscura cospirazione degli antichi) di Ed Embedd resta comunque una lettura estremamente interessante, tra le sue pagine, chissà dove, potrete scoprire come mai vostro padre vi diede quel famoso ceffone, perché il vostro fidanzato vi mise le corna con la vostra migliore amica o dove diavolo abbiate messo quelle scarpe rosse di vernice che ora sono tornate di moda.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Buona lettura!</span></div>
ahttp://www.blogger.com/profile/13372238147666235377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7231275154813786082.post-38469686080487132512012-03-06T10:05:00.000+01:002013-01-18T16:12:23.186+01:00oihcceps olla itnoccaR di Anna Oddo<br />
<div align="center" class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<h2>
<span style="font-size: x-large;"><b><span style="font-family: "Times New Roman";">oihcceps
olla itnoccaR</span></b></span></h2>
</div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<h2>
<span style="font-size: x-large;"><i><span style="font-family: "Times New Roman";">di Anna
Oddo</span></i></span></h2>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Anche se la lettura di questo tomo di Anna Oddo può
risultare leggermente difficoltosa, vi assicuro che ne vale veramente la pena.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Una chicca a partire dalla prefazione, codificata con un
codice segreto a tutt'oggi non ancora decifrato da nessun lettore, scritta dal
Cav. Lav. Grand. Uff. Dott. Ing. Giorgio Sisisi di Sesese Conte di Sant'Antonio
ben vent'anni prima che Anna Oddo iniziasse la stesura del primo racconto.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Degno di nota il fatto che se riusciste nell'impresa di
decifrare la prefazione, inviandola all'editore, fareste vostro il premio
segreto, la cui descrizione completa si trova nelle pagine del libro, ma il
punto esatto è descritto nella prefazione stessa, quindi, per ora, è
sconosciuto.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Le piccole, superabili, difficoltà di lettura nascono dal
fatto che il titolo è stampato sulla quarta di copertina, che il volume è
stampato partendo dall'ultima pagina alla prima, che le pagine sono numerate al
contrario, che in ogni pagina le righe vanno lette partendo dall'ultima alla
prima, che la scrittura è da destra verso sinistra e che ogni parola è scritta
al contrario.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Superati questi piccoli ostacoli, artatamente inseriti
dalla Oddo per attirare e trattenere l'attenzione del lettore, davanti ai
nostri occhi e alla nostra mente si schiude un florilegio di brevi racconti
davvero molto interessanti.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Temi centrali dei racconti sono le frasi palindrome, lo
specchio, il duale, l'altro, il rovescio della medaglia, le immagini riflesse,
i gemelli siamesi, le matite bicolori, i cavalli con due teste, le doppie
punte, l'alitosi e i catarifrangenti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Uno dei racconti più interessanti è inserito come
soluzione di un cruciverba, tutto scritto al contrario, dove le definizioni
verticali si riferiscono alle orizzontali e viceversa e che va poi letto al
contrario, partendo dall'ultima casella in basso a destra fino alla prima in
alto a sinistra; il risultato va anagrammato.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Ma che bel racconto!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">A onor del vero devo dire che mia zia per leggerlo ci ha
messo otto anni e non è certo un caso che si tratti di un tempo palindromo!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Alcuni commentatori hanno accolto con malcelato
pregiudizio questo volumetto soltanto per il fatto che la casa editrice è la
stessa della pluripremiata Settimana Nimmistica, la rivista che vanta il
maggior numero di tentativi di imitazione.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Ma quale orba critica è quella che si sofferma sulla
nomea o il blasone della casa editrice invece che sul valore dell'opera da
recensire?</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Tra i racconti più belli vi segnalo "eznereffid el
irpocS", nel quale il racconto è dato dai nomi dei 2000 piccoli oggetti
differenti tra due figure quasi identiche; "adaraicS", un testo di
trecento strofe dove il vero racconto è celato nella parola nascosta in
ciascuna strofa; </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">"omocaiG orenet lI", la storia di un simpatico
omino con baffi e bombetta dove metà del racconto è in una pagina del libro e
l'altra metà da tutt'altra parte e solo trovando dove si trova la seconda metà
si capisce il senso del racconto.</span></div>
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Potrei continuare a lungo, ma vi consiglio di acquistare la raccolta
"oihcceps olla itnoccaR" di Anna Oddo, prima che qualcuno tenti una
delle innumerevoli imitazioni che senz'altro vi capiteranno prossimamente tra
le mani.</span>ahttp://www.blogger.com/profile/13372238147666235377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7231275154813786082.post-25396283340891970982012-02-08T14:41:00.000+01:002013-01-18T16:12:59.704+01:00La ragazza dei castelli che odiano il fuoco di carta di Abebe Kabila<div style="text-align: center;">
<h2>
<span id="internal-source-marker_0.2921782205004396" style="background-color: transparent; color: black; font-family: Times New Roman; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">La ragazza dei castelli che</span><span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Times New Roman; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: bold; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"><i> </i>odiano il fuoco di carta</span></h2>
</div>
<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: center;">
<h2>
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Times New Roman; font-size: large; font-style: italic; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">di Abebe Kabila</span></h2>
</div>
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Times New Roman; font-size: large; font-style: italic; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></span><br />
<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Times New Roman; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Riporto
qui l'incipit del romanzo thriller "La ragazza dei castelli che odiano
il fuoco di carta" di Abebe Kabila, campione di incassi ormai da ben tre
stagioni letterarie, perchè, da subito, dà un'idea precisa del romanzo:
"Caro lettore, la verità che sta dietro a tutta questa storia, che vado
a raccontarti, è un segreto segretissimo, che più segreto non c'è."</span></div>
<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Times New Roman; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Da
qui in poi la trama di questo thriller si fa complessa ed intricata.
Non voglio svelarvi nulla per non togliervi il gusto della lettura, una
lettura che sicuramente vi terrà attaccati al libro di Kabila fino alla
fine, senza riuscire a staccare gli occhi da quelle pagine se non per
una pisciatina ogni tanto.</span></div>
<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Times New Roman; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Siccome
tra i motivi per cui staccare lo sguardo non c'è l'ingurgitare cibo, la
lettura vi porterà anche a dimagrire di circa 5 chilogrammi (per le
donne una taglia in meno!).</span></div>
<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Times New Roman; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Mi
limiterò ad elencare in che ambiti oscuri e tramosi si dipanano gli
oscuri e tramosi tentacoli di questa storia così complessa, oscura e
tramosa, che solo Kabila avrebbe, ed ha, saputo scrivere.</span></div>
<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Times New Roman; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Storie
segretissime legate al nazismo, al fascismo, al comunismo e al
positivismo. Oscuri simboli dispersi in rete tramite criptiche pagine
web poi oscurate da autorità onnipresenti, compiacenti e conniventi. </span></div>
<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Times New Roman; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Società
segrete che per scopi segreti nascondo innominabili segreti in stanze
introvabili dentro castelli sperduti in lande desolate e buie.</span></div>
<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Times New Roman; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Persone
disperse, assassinate o scomparse, forse occultate come cadaveri, forse
nascoste per sfuggire a killer e assassini prezzolati da aziende
coinvolte in trame internazionali per folli progetti con il solo scopo
di mettere a tacere voci incontrollate legate a notizie non dimostrabili
di affari loschi.</span></div>
<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Times New Roman; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Non
mancano ovviamente, fughe, corse in macchina, gite sul lago (in
battello), pick-nick, grigliate (sia di carne che di pesce), salti
inaspettati nel tempo e nello spazio, flash-back e flash-forward,
galline ammazzate in modo rituale e sangue, tanto sangue, sangue a
fiumi.</span></div>
<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Times New Roman; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Torture
di ogni tipo, squartamenti, ignare casalinghe fatte a fettine un poco
alla volta, Ferrari parcheggiate in doppia fila rigate con le chiavi di
casa, cavedani venduti per lucci, insomma molte scene forti che il
lettore di thriller saprà apprezzare per la loro crudezza e la loro
liricità intrisa di cattiveria e olio di semi di girasole.</span></div>
<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Times New Roman; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Sullo
sfondo della complicatissima e intricatissima trama del romanzo non
mancano le descrizioni della Parigi notturna, della Berlino pomeridiana,
della Londra mattutina, della Roma ore pasti, della Stoccolma invernale
e della Siviglia estiva.</span></div>
<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Times New Roman; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Mancano forse, per dirla tutta, le mezze stagioni ad Atene e gli aperitivi milanesi, ma non si può pretendere tutto!</span></div>
<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Times New Roman; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">C'è,
quindi, molta carne al fuoco nelle 888 pagine del romanzo; Abebe ci
trasporta con maestria e poeticità innegabili lungo percorsi a dir poco
complessi e intriganti, oltre che intricati, fino al finale inaspettato e
catartico.</span></div>
<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Times New Roman; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Nelle
ultime pagine non possono che affiorare le domande che ci inseguono
come ombre lungo tutto il romanzo, chi ha fatto cosa, quando e perchè?
Dove? A chi giova? Come mai non si capisce? Quando è iniziato tutto?
Come spiegare tante morti, tanto dolore e tanto sangue versato? Cosa si
nasconde dietro tutto questo?</span></div>
<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Times New Roman; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Confesso
che mi ha lasciato un po' perplesso il finale del romanzo, che i
moltissimi estimatori di Kabila acriticamente definiscono geniale e
transeunte, ma che a me ha lasciato un pochino di amaro in bocca.</span></div>
<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Times New Roman; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Abebe
Kabila infatti conclude il suo thriller così: "Caro lettore, la verità
che sta dietro a tutta questa storia è un segreto segretissimo (io te
l'avevo detto fin dall'inizio, rileggiti l'incipit se non ci credi!); tu
lo sai tenere un segreto? Io sì!"</span></div>
<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Times New Roman; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">L'autore,
quindi, conclude senza svelare nulla dell'intricatissima matassa che ha
costruito lungo le 888 pagine del libro, tenendo per sé la soluzione
della storia. </span></div>
<div dir="ltr" style="margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Times New Roman; font-size: large; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">Con
tristezza dobbiamo constatare che a Qualcuno non deve essere sembrato
comunque sufficiente questo finale, visto che il povero Abebe Kabila è
stato freddato con 7 colpi di pistola nell'androne della sua casa di
Marrakesh pochi mesi dopo l'uscita della sua "trilogia in un solo
libro", come lui stesso aveva definito il romanzo "La ragazza dei
castelli che odiano il fuoco di carta". Sopra il suo corpo insanguinato
solo un foglietto di carta con scritto: "Non si sa mai".</span></div>
ahttp://www.blogger.com/profile/13372238147666235377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7231275154813786082.post-29738463175249925712012-01-02T09:45:00.001+01:002013-01-18T16:13:16.698+01:00CØNÐRAN e lo Svopp dell'eterna verità di Corinna Pussel-Tartan<br />
<div align="center" class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<h2>
<span style="font-size: x-large;"><b><span style="font-family: "Times New Roman";">CØNÐRAN
</span></b></span></h2>
</div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<h2>
<span style="font-size: x-large;"><b><span style="font-family: "Times New Roman";">e
lo Svopp dell'eterna verità</span></b></span></h2>
</div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<h2>
<span style="font-size: x-large;"><i><span style="font-family: "Times New Roman";">di Corinna
Pussel-Tartan</span></i></span></h2>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Per chi è appassionato del genere Fantasy questo è
certamente un libro da non perdere!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Lo consiglio comunque anche a chi, pur non essendo appassionato
di fantasy, ha un tavolino con una gamba rotta alta venti centimetri.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Come in ogni fantasy che si rispetti anche in CØNÐRAN e
lo Svopp dell'eterna verità di Corinna Pussel-Tartan, il tema è l'eterna lotta
tra il bene e il male.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">La prima parte, circa cinquecento pagine, a qualcuno
potrebbe risultare forse noiosa, si tratta infatti della descrizione dettagliatissima
del mondo di H'olui`ndremas, ma è fondamentale per comprendere tutti gli
staordinari avvenimenti della seconda parte del corposo romanzo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Cartine, descrizioni di montagne, pianure, fiumi,
vallate, laghi, mari, tutto questo per permettere al lettore di comprendere
appieno, nelle successive milleottocento pagine, il contesto nel quale si
svolgono gli eventi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Forse esagerato l'inserto centrale con la piantina della
metropolitana di AÐØÞ, la capitale di H'olui`ndremas, comprensivo dell'orario
dei bus extraurbani con tutti gli orari delle fermate intermedie, che,
scopriremo poi, raramente vengono rispettati dai troll che fanno da autisti.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Dopo averci descritto fin nei minimi particolari come è
fatto il suggestivo mondo di H'olui`ndremas, dove si svolge la storia, Corinna
ci narra le epiche gesta di CØNÐRAN, metà elfo, metà uomo e metà yowie, sì
perchè nel mondo di H'olui`ndremas ogni cosa ha tre metà.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Insieme all'eroe ci sono il suo servitore ÏÐØ, metà
gulon, metà abatwa e metà arimaspi e ¥ØÐÎ, un cucciolo di Sbudrin, metà gatto,
metà allghoikhorhoi e metà catoblepa che accompagna sempre i due eroi, tra
mille peripezie e mille battaglie, alla ricerca dello Svopp dell'eterna verità.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">In sella a CÏØÐ, il suo alastyn, un cavallo mutaforma di
rara bellezza, CØNÐRAN, insieme ai suoi compagni di avventura, combatterà
contro gli jötunn, i troll, i perfidi ahuizotl mangiauomini e i gegetoni dalle
lunghe corna.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Bellissime anche le pagine in cui l'eroica brigata deve
affrontare uno stormo di alps succhiasangue e il difficile passaggio del passo
del Ladone, dove al fianco del terribile drago, dovranno vedersela anche con il
suo fido Cirbighio, un barghest di dimensioni gigantesche.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Ma il prode CØNÐRAN e i suoi amici non sono soli, lungo
la strada, nelle loro avventure, saranno via via aiutati dal popolo degli
astomi, che seppure senza bocca sapranno farsi capire e sapranno lottare contro
i malvagi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Inaspettatamente anche i goblin e un tatzelwurm senza
nome saranno dalla loro parte, per il bene e contro il male, nella battaglia
finale, quando anche il popolo dei nani, gli unicorni e i grifoni porteranno i
nostri eroi, ormai in possesso dello svopp dell'eterna verità, alla vittoria
finale.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Sorprendente poi il finale, CØNÐRAN infatti userà lo
svopp, legando da una parte il filo bianco a cui è attaccato il bene,
dall'altra il filo nero a cui è attaccato il male.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Metterà poi in vorticoso girare lo svopp che,
prodigiosamente, mischierà il bene e il male producendo un garbuglio grigio,
dove bene e male sono mischiati, ponendo così fine per sempre alle guerre tra
bene e male e mostrando a tutti l'eterna verità: nulla è solo BENE o solo MALE
e tutto è mescolato in un BENEØMALE dove tutti tirano a campare.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Per festeggiare ÏÐØ, il fidato servitore di CØNÐRAN, preparerà
per tutti il negronnio, la bevanda magica per metà gin, metà vermut rosso e
metà Bitter Campari.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Profonda la metafora del libro, che va ben oltre il
romanzo fantasy classico; nel finale infatti appare chiaro come mai nella terra
di H'olui`ndremas ogni cosa abbia tre metà e come dopo duemilatrecento pagine,
anche all'autrice stessa, a quella Corinna Pussel-Tartan che non smetteremo mai
di apprezzare, l'eterna lotta tra il bene e il male appaia come una gran
rottura di palle.</span></div>
ahttp://www.blogger.com/profile/13372238147666235377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7231275154813786082.post-30245403861225181022011-11-24T15:25:00.001+01:002013-01-18T16:13:37.161+01:00L'imperatore Domiziano (Quello meno famoso) di Valerio Massimo Mastroianni<br />
<div align="center" class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<h2>
<span style="font-size: x-large;"><b><span style="font-family: "Times New Roman";">L'imperatore
Domiziano</span></b></span></h2>
</div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<h2>
<span style="font-size: x-large;"><b><span style="font-family: "Times New Roman";">(Quello
meno famoso)</span></b></span></h2>
</div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<h2>
<span style="font-size: x-large;"><i><span style="font-family: "Times New Roman";">di
Valerio Massimo Mastroianni</span></i></span></h2>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Partendo dal ritrovamento di un'antica moneta tardo
romana raffigurante l'imperatore Domiziano, Valerio Massimo Mastroianni ci
porta indietro nel tempo, fino all'anno 271 d.C.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">L'autore, in questo romanzo storico, ci narra, con
dovizia di particolari, la storia del breve impero di Domiziano (Quello meno
famoso).</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Per non indurre in errore i lettori il bravo e
puntiglioso Valerio Massimo Mastroianni, già nel titolo, ci tiene a precisare
che non si tratta del Domiziano famoso imperatore del primo secolo dopo Cristo,
per questo il titolo del corposo romanzo storico è concluso con la dicitura :
(Quello meno famoso).</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Domiziano II è il penultimo governatore romano della
Britannia durante l'impero di Lucio Domizio Aureliano, il quale, nato nel 214
d.C., regnò dal 270 al 275 d.C.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">L'impero romano si stà pian piano sfaldando ed è retto
ormai da diversi anni da militari; sotto la guida tutt'altro che ferma e
autorevole di Lucio Domizio Aureliano, molti dei suoi generali governatori si
ribellano e ne usurpano la debole autorità nei territori da loro governati.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Non a caso il suo impero finisce perchè Lucio Domizio Aureliano
muore assassinato da un gruppo di suoi soldati ribelli.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">In Dalmazia per due anni, dal 271 al 272, si dichiarerà
imperatore Settimio, in Siria sarà Giulio Aurelio Settimio Vaballato Atenodoro,
figlio di Zenobia di Palmira a prendere il potere dal 271 al 274.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">L'impero delle Gallie vedrà succedersi vari usurpatori,
da Marco Piavonio Vittorino, che regnerà dal 268 al 271, fino ai due Gaio Pio
Esuvio Tetrico, primo e secondo, padre e figlio, dal 271 al 274, mentre
contemporaneamente anche Faustino si autoproclamava imperatore delle Gallie tra
il 273 e 274.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">In questa situazione alquanto caotica, dove sembra che
l'anarchia sia il vero imperatore, si staglia fulgida la figura di Domiziano
secondo, che sarà imperatore delle Gallie per ben quattro giorni nel 271 d.C.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Senza esagerare nei riferimenti alla situazione
precedente e agli sviluppi successivi, il romanzo di Valerio Massimo Mastroianni
si concentra nella ricostruzione storica dei quattro intensi giorni di regno
dell'imperatore Domiziano secondo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">In oltre 1.300 pagine l'autore ci racconta in modo
storicamente ineccepibile l'avventura dell'imperatore, dall'ascesa al potere
manu militari fino alla sua morte, giustiziato dai suoi stessi soldati per alto
tradimento quattro giorni dopo la sua autoproclamazione a imperatore delle
Gallie.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Pur non avendo praticamente nessun documento che ne
parli, a parte un breve riferimento in una fonte storica dell'epoca, per altro
poco attendibile, Valerio Massimo Mastroianni riesce, con abilità e perseveranza,
a ricostruire, dal nulla, un resoconto dettagliatissimo, ricco e avvincente di
quei quattro giorni.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Il libro è diviso in quattro parti, dagli emblematici
titoli : Giorno primo, Giorno secondo, Giorno terzo e Giorno quarto.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Maggiore risalto viene dato dall'autore ai giorni primo e
quarto, perchè in questi giorni vengono narrate le gesta relative all'ascesa al
potere di Domiziano II e alla sua caduta in disgrazia con la conseguente
condanna a morte.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Più brevi, ma molto interessanti, i due capitoli relativi
ai giorni secondo e terzo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Proprio in questi due capitoli si possono apprezzare le
grandi doti dell'imperatore, quando, saldamente al comando dell'impero delle
Gallie, impartisce ordini, prende decisioni fondamentali, visita gli ammalati
di peste, inaugura opere stradali, giace con diverse concubine, scrive le sue
memorie (purtroppo andate perse), pianifica la riconquista di territori passati
sotto il controllo dei barbari, detta la ricetta dei rognoni alla Domiziano
secondo (ricetta purtroppo andata persa), tiene un discorso pubblico (di cui
però abbiamo perso le trascrizioni), detta un'opera teatrale ai suoi scrivani
(opera teatrale che non è giunta fino ai giorni nostri), si converte alla
religione druidica nel giorno secondo ma capisce il suo errore e torna alla
vera fede nel giorno terzo, inventa un importante strumento astronomico il cui
nome non risulta dagli annali (i disegni sono purtroppo bruciati in epoca
medievale durante l'incendio di Parigi), doma un cavallo di Frisia, cerca un
Cercopiteco (senza trovarlo) ... e tante altre cose che potrete scoprire
leggendo il romanzo di Valerio Massimo Mastroianni.</span></div>
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: large;">Buona lettura dunque, agli estimatori del romanzo storico Valerio
Massimo Mastroianni, anche questa volta, ha fatto un grande regalo, certo romanzando
le verità storiche, ma avvicinandoci alla storia vera con quel pizzico di
inventiva che la rende così reale, così vicina, così interessante da farci
divorare queste 1.300 pagine come se fossero acqua fresca.</span>ahttp://www.blogger.com/profile/13372238147666235377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7231275154813786082.post-69431998471839415762011-11-08T15:11:00.001+01:002013-01-18T16:13:57.939+01:00Romanzi di Liu Li (Wilbur Grisham), Wui Wu (Patricia King), Xiu Xu (John Cornwell), Hao Hu (Ken Smith) e Meizu Ma (Stephen Follett)<br />
<div align="center" class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<h2>
<span style="font-size: x-large;"><b><span style="font-family: "Times New Roman";">Romanzi</span></b></span></h2>
</div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<h2>
<span style="font-size: x-large;"><i><span lang="EN-GB" style="font-family: "Times New Roman";">di
Liu Li (Wilbur Grisham), </span></i></span></h2>
</div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<h2>
<span style="font-size: x-large;"><i><span lang="EN-GB" style="font-family: "Times New Roman";">Wui
Wu (Patricia King), </span></i></span></h2>
</div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<h2>
<span style="font-size: x-large;"><i><span lang="EN-GB" style="font-family: "Times New Roman";">Xiu
Xu (John Cornwell), </span></i></span></h2>
</div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<h2>
<span style="font-size: x-large;"><i><span lang="EN-GB" style="font-family: "Times New Roman";">Hao
Hu (Ken Smith) e</span></i></span></h2>
</div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<h2>
<span style="font-size: x-large;"><i><span lang="EN-GB" style="font-family: "Times New Roman";">Meizu
Ma (Stephen Follett) </span></i></span></h2>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Escono allo scoperto con questa raccolta di racconti
(romanzi) i gost writers di autori famosissimi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Tutti sappiamo infatti che è materialmente impossibile
che uno scrittore sforni un libro di centinaia di pagine ogni anno o
addirittura più volte all'anno.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Alcuni dovrebbero aver scritto da due a cinque pagine al
giorno, tutti i giorni, sabati, domeniche, pasque, natali ... ogni giorno per
20, 30, anche più di 45 anni di fila !!!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Contemporaneamente poi hanno partecipato a interviste, presentazioni,
scritto sceneggiature per la tv, il cinema, fatto apparizioni televisive, camei
in film vari, gestito associazioni benefiche, fatto figli, sposato mogli,
divorziato ... insomma tutti sappiamo che i loro libri li scrive qualcun altro,
anzi, qualcun altri !</span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Per la prima volta però alcuni dei veri autori dei loro
best-sellers vengono allo scoperto e ci regalano questa raccolta di racconti
che, ovviamente, non ha nulla da invidiare ai campioni di vendita dei loro
brand ufficiali.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Questi moderni Kunta Kinte, spezzate le catene che
soggiogano la loro inventiva e la loro maestria di scrittori, all'ombra di
gente che, al massimo, ha scritto un paio di romanzi all'inzio della carriera,
questi grandi ma sconosciuti scrittori inanellano perle di perfezione in questo
volume di oltre mille pagine.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Più che racconti infatti si tratta di cinque
mini-romanzi, storie compiute e complete, che finalmente possono firmare in
prima persona.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Chi stravede per Wilbur Grisham, Patricia King, John Cornwell,
Ken Smith o Stephen Follett sicuramente apprezzerà questi romanzi d'autori, dei
veri autori, che già hanno scritto molti dei mattoni dei ben più famosi che
quei romanzi hanno solo firmato.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Tutti di origine cinese i gost writers vivono e lavorano
però per le case editrici americane nei sottoscala della china-town di San
Francisco, utilizzando come facciata, per depistare i curiosi, rosticcerie,
lavanderie e altri tipici negozi cinesi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">E queste pagine trasudano unto e odore di fritto, sudore
all'olio di palma, che cola dalla fronte di questi indefessi lavoratori che,
nell'ombra e nel segreto più assoluto, sfornano capolavori conto terzi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Ora però la verità è finalmente venuta a galla e non c'è
da stupirsi se il prossimo best-seller non avrà più stampato in copertina il
nome di Wilbur Grisham ma finalmente il nome del suo vero autore : Liu Li !</span></div>
ahttp://www.blogger.com/profile/13372238147666235377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7231275154813786082.post-39290071236515383402011-10-04T11:07:00.004+02:002013-01-18T16:14:27.650+01:00R di Ruud Gullit<h2 style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;">R </span></h2>
<h2 style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><span style="font-weight: normal;"><i>di Ruud Gullit </i></span></span></h2>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Questo è un romanzo a più mani, infatti dietro allo pseudonimo Ruud Gullit si nasconde un gruppo di 183.738 persone, ognuna delle quali ha scritto solo una parola del romanzo stesso.<br />Un'opera immane, durata 12 anni, sopratutto per coordinare il lavoro di questo ensemble di autori, tanto c'è voluto per riuscire a trovare una combinazione di parole e frasi con un senso compiuto.<br />Ma che risultato !!! Tanta fatica è stata premiata da un'opera unica e coinvolgente, che solo 183.738 persone potevano produrre. Un vero peccato che nel frattempo sette siano morte. Non tutti quindi avranno il piacere di vedere i loro sforzi premiati ma le 183.731 che hanno potuto finalmente tenere fra le mani il corposo volume saranno certamente orgogliose del risultato.<br />Balzato subito in testa alle classifiche di vendita con 183.731 copie vendute il primo giorno (gli autori avevano prenotato ognuno una copia del libro), R è un'opera corale forse ingiustamente catalogata come romanzo storico.<br />La storia, il plot, è ambientato nel periodo che va dal 12.000 a.C. fino al 10.000 a.C. quando i ghiacciai piano piano si ritirarono e il clima divenne molto più mite; l’uomo, favorito dai mutamenti climatici, divenne pastore e coltivatore.<br />R narra proprio di questa epopea dell'uomo da cacciatore a coltivatore, delle prime coltivazioni di frumento e dell'addomesticamento dei primi animali contemporaneamente alla nascita dei primi villaggi vicino ai fiumi e alle sorgenti d'acqua, necessaria per le coltivazioni.<br />In un crescendo incessante di avvenimenti si narrano momenti topici della nostra storia ancestrale, come la nascita del primo germoglio di farro nella piana di Giza o lo squartamento della prima pecora nella zona tra il Tigri e l'Eufrate. <br />Dietro però al racconto, alle ricostruzioni storiche, basate anche sui ritrovamenti archeologici, non si può non scorgere la metafora che allude chiaramente alla corsa dell'uomo verso lo spazio, dal lancio delle prime navicelle, alla conquista del sistema solare, prodromi di una futura conquista delle stelle da parte dell'uomo moderno.<br />Ed è proprio su questo secondo piano metaforico che R diventa archetipico e si presenta come uno di quei romanzi che segnano una svolta nella letteratura.<br />Purtroppo pare difficile che questa bellissima esperienza possa ripetersi, R quindi rimarrà il primo e ultimo romanzo di "Ruud Gullit", sembra infatti problematico ritrovare la comunione di intenti che ha permesso a queste 183.738 persone di produrre un tale capolavoro, non foss'altro per il fatto che 7 nel frattempo sono morte.<br />Non ci stancheremo comunque mai di leggere e rileggere R, sicuramente ad ogni lettura sarà possibile scovare una sempre nuova metafora di qualcos'altro rispetto al racconto e che alla lettura precedente ci era inavvertitamente sfuggita.</span></div>
ahttp://www.blogger.com/profile/13372238147666235377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7231275154813786082.post-79056150034496622652011-09-22T10:14:00.000+02:002013-01-18T16:15:08.474+01:00Blog - La morte arriva da Internet di Gemma Azzolini Pasquazzo<h2 style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;">Blog</span></h2>
<h2 style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;">La morte arriva da Internet </span></h2>
<h2 style="text-align: center;">
<span style="font-weight: normal;"><i><span style="font-size: x-large;">di Gemma Azzolini Pasquazzo </span></i></span></h2>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Ennesima uscita per la collana di gialli d'autore "I gialli d'autore" della casa editrice "Casa Editrice di Gialli", si tratta di "Blog - La morte arriva da Internet" di Gemma Azzolini Pasquazzo una delle più valide autrici di gialli della casa editrice "Casa Editrice di Gialli".</span><br />
<span style="font-size: large;">Questo avvincente romanzo, dove internet è luogo metafisico e reale allo stesso tempo, è uno dei più riusciti della Azzolini Pasquazzo.</span><br />
<span style="font-size: large;">Dopo "Tango - La morte danza accanto a te", "Squillo - La morte corre sul filo" e l'indimenticabile "Torta - La morte arriva dal forno" ecco che Gemma affronta il tema di internet, dei blog e, con cognizione di causa, ci porta nell'oscuro e pericoloso mondo del virtuale e in particolare nel mondo dei Blog. La rete, che pian piano avvinghia e soffoca la protagonista, il cui nickname è Parida, fino alla morte prima virtuale e alla fine anche fisica, è il luogo dove si svolgono le indagini di Furbius, il commissario Eleuterio Bricchi, protagonista di tutti i romanzi della Azzolini Pasquazzo, che usa qui questo pseudonimo per entrare nel mondo dei Blog.</span><br />
<span style="font-size: large;">Le difficili indagini, come sempre nei romanzi della nostra, partono dalla scena del delitto per ricostruire, mattone dopo mattone, tutto il mondo che circondava la vittima fino alla soluzione del caso da parte di Bricchi.</span><br />
<span style="font-size: large;">Parida, il cui vero nome è Genoveffa Novanta, appassionata di lettura e di scrittura crea un blog sull'argomento e comincia a pubblicare brevi racconti.</span><br />
<span style="font-size: large;">Man mano il blog si polpola di frequentatori e gli scambi di opinioni e le pubblicazioni degli autori aumentano; le discussioni divengono sempre più accese e Parida, per mantenere il controllo del blog da lei creato e per imporre le proprie idee retrive e le proprie posizioni intolleranti, crea sempre nuovi nick di utenti fittizi, divenendo in breve tempo, da sola, con le sue 46 personalità, la maggior parte dei frequentatori assidui del suo blog.</span><br />
<span style="font-size: large;">Le indagini di Furbius appurano che le personalità fittizie create da Genoveffa cominciano, nella sua testa e nel blog stesso, a prendere vita e opinioni proprie ed entrano in conflitto le une con le altre. Lungi dal placare le discussioni od imporre le sue idee, Genoveffa si trova così ben presto a litigare con se stessa nelle sue varie personalità.</span><br />
<span style="font-size: large;">Impegnata su mille fronti Parida deve quindi sostenere la scrittura di molti racconti nelle sue molteplici personalità, rintuzzare gli altri frequentatori del blog e litigare anche con se stessa senza farsi scoprire dagli altri.</span><br />
<span style="font-size: large;">Con l'andare del tempo questa rete nella rete comincia a stare stretta, a soffocare la povera protagonista; viene infatti trovata morta nella sua stanza da uno dei suoi alter ego, il nickname Survive69, che tornando dal bagno la trova soffocata da un emoticon ancora vivo infilatole a forza in gola dall'assassino.</span><br />
<span style="font-size: large;">Come solo un giallo di un autore di classe, il romanzo si conclude con un colpo di scena finale che vi lascerà senza parole; scoprirete infatti solo all'ultima pagina che l'assassino e la vittima sono la stessa persona; si tratta quindi di un suicidio e non di un omicidio anche se l'omicida e la vittima sono due nickname diversi, corrispondono però nella realtà alla stessa persona : Genoveffa Novanta.</span><br />
<span style="font-size: large;">Ma non voglio rivelarvi nulla di più del finale per non togliervi il gusto della scoperta durante la lettura.</span><br />
<span style="font-size: large;">Già al lavoro sul prossimo romanzo, Gemma Azzolini Pasquazzo, da noi interpellata, non ha voluto rivelarci nulla della prossima indagine del commissario Brizzi, se non il titolo della pubblicazione : "Calli - La morte arriva dalla laguna".</span></div>
ahttp://www.blogger.com/profile/13372238147666235377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7231275154813786082.post-10079785549309163782011-09-16T16:02:00.000+02:002013-01-18T16:16:18.748+01:00俳句 di 芳子 小林 Haiku di Yoshiko Kobayashi<br />
<div align="center" class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<h2>
<span style="font-size: x-large;"><b><span lang="EN-US">俳句</span></b><b><span lang="EN-US"> </span></b></span></h2>
</div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<h2>
<span style="font-size: x-large;"><i>di </i><i><span lang="EN-US">芳子</span></i><i><span lang="EN-US"> </span></i><i><span lang="EN-US">小林</span></i><i> </i></span></h2>
</div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<h2>
<span style="font-size: x-large;"><b>Haiku</b></span></h2>
</div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<h2>
<span style="font-weight: normal;"><i><span style="font-size: x-large;">di
Yoshiko Kobayashi</span></i></span></h2>
</div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Questa raccolta di poesie Haiku di Yoshiko Kobayashi è
una vera delizia per i palati più fini. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Nel bel volume troviamo trecentosessantacinque poesie,
una per ogni giorno dell'anno, con testo giapponese a fronte. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Nella loro estrema sinteticità le poesie haiku, tre versi
di cinque, sette e ancora cinque sillabe rappresentano una delle perle che ci
giungono dal lontano oriente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Yoshiko Kobayashi rappresenta una delle nuove leve della
poesia haiku, nata nel 1999, a soli dieci anni, ci propone questi haiku che la
giovane talentuosa giapponese compone in modo tutto nuovo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Studentessa appassionata di informatica infatti la
Yoshiko ha sviluppato un programma informatico che estrae sillabe a caso e
compone in questo modo le sue speciali poesie haiku, una modalità senza
precedenti nella storia letteraria del giappone.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Intrise di grandi significati, questi haiku non
necessitano dell'autrice per essere generati, allegato infatti al libro un cd
contenente il programma della Yoshiko da installare (versioni per Windows
XP/2000/Vista, Mac OS X 10.6 Snow Leopard e Linux) per poter produrre quanti
haiku uno desidera.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Io stesso ho provato ad installare il programma su Ubuntu
(8.04 "Hardy Heron") ed ecco i primi due haiku generati :</span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Camba libati</span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">rososa comiun</span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">pettavi giati.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Alvosi tana</span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">bobone mareva lu</span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">tili na vono.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Vi posso assicurare che questi haiku da me generati non
sono meno belli e potenti nella loro significanza inespressa e nella loro
transeunza di quelli originalmente prodotti dalla stessa Yoshiko.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Nella loro coacervità disordinata alludono a parole e
significati in modo ancora più ancestrale e onirico degli haiku "vecchia
maniera" che ancora si basavano su parole con un loro proprio significato.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Ecco che la Yoshiko prosegue quel lungo viaggio, iniziato
secoli fa e che dalle poesie tanka, formate da 5 versi di 5-7-5-7-7 sillabe,
dalla loro esagerata prolissità, piano piano hanno portato agli haiku, di 5-7-5
sillabe ed ora, con gli haiku della Yoshiko Kobayashi arrivano finalmente ad
eliminare l'assurdo orpello del senso compiuto delle parole usate nella poesia,
alludendo finalmente, sopratutto nella versione giapponese, più ad una
parentela con il tratto pittorico dei simboli sulla pagina, che all'inutile
significato delle parole.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Non bastasse tutto ciò, la vera rivoluzione è il taglio
netto e definitivo della dipendenza del lettore dal cosidetto
"autore", con l'uso del programma della Kobayashi io, il lettore, non
avrò mai più bisogno di lei, l'autrice, perchè sarà il programma da lei fornito
a produrre quando io vorrò un nuovo haiku.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Intelligente la decisione dell'editore di fornire il
testo in giapponese, spesso molto più significativo, nella sua pittoricità,
della traduzione in italiano che ho trovato in molti casi raffazzonata e non
aderente all'originale e, per sua natura, non altrettanto esteticamente carica
di significato.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Per chi avesse poi acquistato da poco un computer con il
nuovo sistema operativo Windows 7, niente paura, il programma funziona
perfettamente anche sul nuovo sistema, anche se non esplicitamente indicato sul
cd allegato, probabilmente prodotto prima del nuovo SO di Microsoft.</span></div>
ahttp://www.blogger.com/profile/13372238147666235377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7231275154813786082.post-73635320542725782062011-08-29T10:13:00.004+02:002013-01-18T16:17:09.657+01:00Teoria e pratica dell'allevamento della coturnice di Peccio Frangicapane<div style="text-align: justify;">
<h2 style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><b><span style="font-family: "Times New Roman";">Teoria e pratica dell'allevamento della coturnice </span></b></span></h2>
<h2 style="text-align: center;">
<i><span style="font-weight: normal;"><span style="font-size: x-large;"><span style="font-family: "Times New Roman";">di Peccio Frangicapane</span></span></span></i></h2>
<br />
<span style="font-size: large;">Questo interessantissimo romanzo d'avventura è stata la mia ultima lettura.<br />
Fragrante, iconoclasta, presbiteriano e caracollato quel tanto che basta è sicuramente una piacevole sorpresa per il lettore che non conosce la poetica assolata e triste di Fragicapane.<br />
Partendo dalle nozioni teoriche sulla coturnice, in particolare della Alectoris graeca whitakeri, la sottospecie endemica in Sicilia, sul suo essere uccello galliforme, sul suo canto melodioso e particolare, l'autore ci accompagna, tenendoci per mano, fino alla gestione pratica dell'allevamento, compresa l'apertura della partita IVA e come ottenere gli incentivi europei per gli allevamenti di fagianiformi edibili.<br />
Struggenti i passaggi dove l'autore si dilunga nel descrivere come sia la coturnice che i ciukar, un tempo ritenuti una specie unica di uccelli galliformi, abbiano visto man mano ridursi il loro areale di potenziale diffusione per colpa dell'uomo.<br />
Ma con l'aiuto di questo romanzo epico, si possono apprendere teoria e tecniche pratiche per fermare questo scempio e, seppure in un allevamento intensivo a scopo culinario, fermare la triste sorte della coturnice e bloccarne l'estinzione.<br />
In appendice poi anche dodici ricette per gustare la squisita carne di coturnice al forno, in fricassea e in dieci altri squisiti manicaretti.</span></div>
ahttp://www.blogger.com/profile/13372238147666235377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7231275154813786082.post-87572927179038501242011-08-19T09:41:00.001+02:002013-01-18T16:17:53.917+01:00Il detective Vamp e il codice stregato di Vanessa McGranitt<div style="text-align: justify;">
<h2 style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Times New Roman";"><b><span style="font-size: x-large;">Il detective Vamp e il codice stregato </span></b></span></span></h2>
<h2 style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><i><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman";"><span style="font-size: x-large;">di Vanessa McGranitt</span></span></span></i> </span></h2>
<br />
<br />
<span style="font-size: large;">Immagino già l'espressione interrogativa stampata sui visi dei miei venticinque lettori, adusi a recensioni di autori ben più blasonati e romanzi di grande levatura.<br />
<br />
Come mai, vi starete chiedendo, il nostro recensore preferito ha letto un romanzo di tal fatta ?<br />
<br />
Vi sono debitore quindi del racconto di come, casualmente, mi sia capitato tra le mani questo romanzo.<br />
<br />
Proprio ieri mi sono recato alla Celato, la casa editrice che ogni anno pubblica il mio "Annuario di Recensioni Colte", la raccolta delle mie recensioni pubblicate sul quotidiano di proprietà della stessa casa editrice, per rinnovare il mio contratto in esclusiva ... mentre discutevo amabilmente con il responsabile amministrativo ecco palesarsi il Dottor Celato in persona. Con la sua consueta e nota acutezza mi consigliava caldamente la lettura e recensione del romanzo "Il detective Vamp e il codice stregato", appena pubblicato proprio per i tipi di Celato, come tramite per un sottile ripensamento.<br />
<br />
Pur essendo restio in linea generale a leggere e vieppiù recensire romanzi come questo, nel caso specifico devo dare atto al Dottor Celato di avermi disvelato un mondo che troppo a lungo ho snobbato.<br />
<br />
La fatica della McGranitt non sarà forse originalissima, essendo la versione cartacea della sceneggiatura dell'omonimo film, ma non posso negare che mi abbia piacevolmente stupito per la profondità dei dialoghi e l'accuratezza delle descrizioni.<br />
<br />
Non c'è dubbio che il romanzo strizzi l'occhio alla moda delle storie di vampiri, infatti il detective Vamp è ovviamente un vampiro, le cui indagini si svolgono quindi esclusivamente di notte.<br />
<br />
Forse scontato il finale, la soluzione dell'enigma investigativo avviene proprio una notte di luna piena e l'assassino viene individuato da Vamp seguendone l'odore del sangue che gocciola da una ferita. Ma con quale maestria, con che sottigliezza, Vanessa riempe il vuoto tra dialoghi e azioni del film con accurate descrizioni della notte, delle trasfigurazioni del detective da uomo a vampiro !<br />
<br />
Deliziosi poi gli interrogatori che Vamp effettua azzannando al collo i malcapitati testimoni.<br />
<br />
Forse eccessiva la commistione tra il filone delle saghe vampiresche e la strizzatina d'occhi al filone dei codici segreti; per non parlare del fatto che il codice segreto, il cui possesso dona il potere assoluto, per il quale avvengono 245 omicidi, sia anche stregato da un mago adolescente che con la sua bacchetta magica, nel finale, offrirà a Vamp, come ricompensa, la dissoluzione della maledizione che lo rende vampiro. Proprio nel finale si coglie la profondità del romanzo, nel dilemma di Vamp tra il restare vampiro e quindi detective rinunciando così all'amore della bella Donna o accettare l'aiuto del giovane Ceramist che può fare di lui un essere umano "normale" e insegnargli anche ad usare i videogames.<br />
<br />
Essendo già in lavorazione il seguito, "Il detective Vamp e la mummia incantata", il finale risulta prevedibile : Vamp infatti sceglierà di restare vampiro e solitario, diventando comunque un campione di videogames.<br />
<br />
Malgrado la prevedibilità le ultime pagine restano decisamente le migliori del romanzo, lasciando un senso di leggerezza e di sollievo, come se il lettore si sentisse liberato da un peso.<br />
<br />
Buona lettura ! </span></div>
ahttp://www.blogger.com/profile/13372238147666235377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7231275154813786082.post-69205205933022907542011-08-16T09:44:00.003+02:002013-01-18T16:18:44.922+01:00Acconti di racconti di Enula Metrangolo<div style="text-align: justify;">
<h2 style="text-align: center;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: x-large;"><b>Acconti di racconti </b></span></h2>
<h2 style="text-align: center;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-size: large;"><i><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: x-large;">di Enula Metrangolo</span></span></i><span style="font-size: x-large;"> </span></span></span></h2>
<br />
<span style="font-size: small;"><span style="font-size: large;">L'ho appena finito : è geniale !!!<br />
Di cosa parlo ?<br />
Parlo di "Acconti di racconti", una raccolta di inizi di racconti non terminati, ultimo libro dato alle stampe da Enula Metrangolo, la scrittrice lombarda più premiata nel nuovo millennio, ebbene : è un vero gioiello della letteratura moderna.<br />
Il giudizio non può essere più netto : si tratta addirittura di un nuovo filone della letteratura, mai tentato prima da nessun autore.<br />
Nel libro, in sole 230 pagine, ci sono 230 inizi, o "acconti" come li definisce la Metrangolo, di racconti.<br />
Il lettore, ogni lettore, può continuare, con la propria fantasia o immaginazione e terminare il racconto come meglio crede.<br />
Non solo, il libro può essere letto e riletto infinite volte alla ricerca di infiniti finali per ogni racconto appena abbozzato dall'autrice.<br />
Questi acconti infatti sono solo dei brevi accenni, solitamente presentano solo dei personaggi o delle situazioni, spesso terminano con una frase troncata a metà, lasciando così al lettore un grande margine per poter spaziare oltre il testo di Enula.<br />
Come è facile intuire in rete sono già apparsi numerosi forum di appassionati lettori della Metrangolo che fanno a gara nel terminare i suoi racconti, in alcuni casi le cose sono trascese : durante diversi incontri-letture vari "finalisti" (nel senso di estensori di finali dei racconti della Metrangolo) sono venuti alle mani.<br />
A Gorizia una rissa è terminata con l'arrivo della polizia, venti fermi, otto feriti, uno dei quali ha perso un occhio e in parte anche la passione per la sua scrittrice preferita.<br />
Lasciando perdere questi eccessi non si può negare che il fermento nato attorno alla grande idea della Metrangolo sta polarizzando il pubblico, diviso tra detrattori e ammiratori, spesso entrambi più per partito preso che per motivata convinzione.<br />
Per invogliarvi a leggere questa raccolta di inizi di racconti ve ne propongo un paio a caso, non per forza i migliori, ma due esempi che valgono più di mille parole.<br />
<br />
Pagina 128 : L'ufficio postale.<br />
<br />
Anna si interruppe di colpo, nel bel mezzo del discorso : c'era puzza di bruciato !<br />
Corse, imprecando, verso la cucina, dove una sogliola stava passando dal cotto al carbonizzato riempiendo di una nebbiolina densa e fitta tutta la stanza.<br />
Sempre imprecando Anna spense il gas e gettò la pentola, compresa la sogliola, nel lavandino facendoci scorrere sopra l'acqua in un tripudio di sfrigolii e di fumo.<br />
Non si era ancora del tutto ripresa dall'incidente culinario quando<br />
<br />
Pagina 226 : Opinione divisa.<br />
<br />
Sono nato nel 1492, un anno importante, fondamentale, esiziale, ma questo io allora non lo sapevo, non lo seppi nemmeno in età adulta, non lo seppi mai, quanto fosse importante, fino al giorno della mia morte.<br />
Fossi nato l'anno precedente o l'anno successivo, per me, non sarebbe cambiato nulla, nemmeno una virgola di tutta la mia vita, certamente però sarebbe cambiato il quando della mia morte, il dove della mia morte, il perchè della mia morte e questo è fondamentale : la morte a volte illumina di un senso tutta la vita di un uomo.<br />
Ma torniamo al giorno della mia nascita, il grido, tanto a lungo represso, si libera dal mio petto : è venerdì 12 ottobre 1492 e io comincio a piangere e strillare.<br />
Mia madre invece, nello stesso istante<br />
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Correte a comparlo, "Acconti di racconti" è questo e molto altro ancora !!!</span></span></div>
ahttp://www.blogger.com/profile/13372238147666235377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7231275154813786082.post-22675914858310418642011-08-12T16:56:00.003+02:002013-01-18T16:19:20.372+01:00Il cortile accanto di Ilyich Spiridon Konstikovic<div style="text-align: justify;">
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<span style="font-size: small;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Times New Roman";"><b><span style="font-size: x-large;">Il cortile accanto </span></b></span></span></span></h2>
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<span style="font-size: small;"><span style="font-size: large;"><i><span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman";"><span style="font-size: x-large;">di Ilyich Spiridon Konstikovic</span></span></span></i> </span></span></h2>
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<span style="font-size: small;"><span style="font-size: large;">Il grande autore russo ci stupisce ancora una volta con questo corposo romanzo di oltre quattromila pagine che lo fa entrare di diritto nell'olimpo dei grandi autori russi, consacrandolo se non come il migliore tra questi, sicuramente come il più prolisso.<br />
Nato in Russia da genitori di origine ucraina proprio il giorno dell'ascesa al potere di Brežnev, i genitori gli diedero come primo nome il secondo nome del grande statista; il secondo nome proviene invece dal primo nome del nonno morto sul caucaso durante la seconda guerra mondiale.<br />
Libertario nell'animo ma pavido all'inverosimile Konstikovic, poeta e narratore, non osa mai palesare la sua critica al regime, memore forse di quanto occorso prima a Solgenitsin, decide per un genere intimista e allusorio, che più che dire, accenna, più che raccontare, descrive, più che narrare, pennella.<br />
Sin dalle prime opere, sia in versi che in prosa, questa sua poetica del non detto lo porta a scrivere opere di grande struggimento, prive del ben che minimo fatto, azione o accadimento.<br />
Col passare degli anni la sua scelta man mano si estremizza e i suoi scritti sono sempre più un susseguirsi di parole, che danno un senso di ritmo, dove anche le emozioni sono solo suggerite, dove l'empatia stessa deve essere suscitata più dal lettore che dall'autore.<br />
Dietro questo scrivere, che i detrattori ignoranti non tardano a definire "palloso", si nascondono tumulti dell'anima che l'autore non dice e non spiega, a cui nemmeno accenna; proprio il loro essere così ben nascosti dietro ad immagini e descrizioni apparentemente fini a se stesse, rende questi tumulti, solo intuiti dal lettore, così particolari, quasi unici, rintracciabili dentro una oscura densità, certo con grande sforzo, solo nelle opere di Konstikovic.<br />
L'apice di questo sforzo immane di Konstikovic nel ricercare la parola esente da un qualsiasi coinvolgimento, addirittura avulsa da un vero e proprio significato, ha portato l'autore al romanzo "Il cortile accanto".<br />
L'autore, senza mai dirlo, immagina lo stupore, naturalmente non descritto, di un se stesso in tenera età alla scoperta del cortile accanto alla sua casa di Aprelevka, paesino vicino a Mosca, che comunque nel romanzo non viene mai citato; probabilmente un cortile che l'autore non ha mai realmente visitato da bambino e sicuramente nemmeno in età più matura.<br />
Tutte allusive e pregnati di significati le descrizioni delle singole crepe dei vasi contenenti rosmarino e salvia o la dettagliatissima parte, dieci capitoli, della lunga fila di formiche che Ilyich descrive una ad una non tralasciando le particolarità che le distinguono così bene l'una dall'altra.<br />
Risultano forse un tantino forzate le duecento pagine di descrizioni della parte centrale del cortile dove, non avendo appigli descrittivi degni di nota, l'autore arriva nel dettaglio, partendo dai granelli di sabbia e passando dagli atomi fino alla descrizione di ogni singolo quark.<br />
Se da una parte la poesia delle accurate descrizione dei loro sapori : la bellezza, il fascino, la verità e la stranezza, rende sublimi quelle pagine, d'altro canto, a volte, possono arrivare a diventare stucchevoli e addirittura noiose per un lettore poco avvezzo alla teoria cromodinamica quantisca dei fermioni.<br />
D'altra parte non ce la sentiamo, come critici, di biasimare Konstikovic, come si può infatti pretendere di definirsi "lettore" se non si conoscono in modo approfondito le teorie dei quanti, la cromodinamnica quantistica, le differenze tra fermioni, mesoni e leptoni ?<br />
Leggere significa comprendere, se non si hanno gli strumenti basilari : meglio desistere !<br />
Il romanzo "Il cortile accanto" esce oggi anche in Italia, finalmente, a trent'anni dalla sua prima edizione in russo, anni passati da Olga Dimitrova a tradurre le oltre quattromila pagine, un'opera alquanto impegnativa anche per la traduttrice.<br />
Senza nulla togliere alla Dimitrova e alla sua traduzione avremmo preferito decisamente una versione con testo russo a fronte e con una cariola per il trasporto del volume, che, non possiamo negarlo, sarebbe diventato di difficile trasporto.<br />
Accontentiamoci quindi della versione tradotta che, pur perdendo qualcosa nel passaggio dal russo all'italiano, sicuramente coi suoi diciannove kilogrammi, risulta perlomeno di più facile trasporto e lettura.<br />
Purtroppo ci tocca segnalare che l'ultimo romanzo di Konstikovic, "L'elenco", una versione romanzata dell'elenco del telefono del distretto telefonico di Mosca, uscito incompiuto poco dopo la sua morte (l'autore era arrivato alla lettera Ja), giace ancora non tradotto nelle cantine delle case editrici italiane, pronte a pubblicare qualunque librucolo venga loro proposto invece di rendere possibile leggere capolavori di tal fatta anche a chi, al contrario di me, non conosce la lingua russa.</span><br />
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